Senigallia

Critiche a Senigallia sulla riqualificazione del lungomare Da Vinci e delle ex colonie Enel

Il consigliere Campanile lancia l’allarme: «Si scomputeranno circa metà degli oneri di urbanizzazione. A beneficio di chi? Non certo della cittadinanza». E gli altri gruppi consiliari di minoranza: «Grave non essere stati informati, vogliamo chiarezza e trasparenza»

Il prospetto delle residenze Da Vinci sul lungomare Da Vinci a Senigallia
Il prospetto delle residenze Da Vinci sul lungomare Da Vinci a Senigallia

SENIGALLIA – Critiche al nuovo progetto di riqualificazione delle ex-colonie Enel sul lungomare Da Vinci arrivano prima dal capogruppo di Amo Senigallia Gennaro Campanile, che attacca la giunta per la variante urbanistica approvata, e poi dal resto della minoranza che chiede più informazioni da parte dell’assessore all’urbanistica Gabriele Cameruccio.

Un primo problema è di trasparenza: «La pratica non è passata in commissione né passerà in consiglio – sostiene Campanile – e la cittadinanza se ne sarebbe accorta a lavori ultimati, se non ci fosse l’obbligo di pubblicare le delibere di Giunta, sostiene l’ex assessore.

Si prevedono ora alcune modifiche al progetto. Stralciata la “nuova strada carrabile a ridosso della ferrovia e collegamento con il Lungomare”, che sarà sostituita dalla “sistemazione della strada di collegamento tra via Rieti e Via Grosseto”, così come il marciapiede e il nuovo accesso al parcheggio di via Podesti; e ancora via l’impianto di sollevamento, i sottoservizi e gli attraversamenti sotterranei per i sottoservizi. «Non è finita! Sparisce la “ristrutturazione del sottopasso ferroviario ad uso ciclopedonale e la sistemazione delle aree attigue” e viene sostituita con una nuova area a parcheggio pubblico di 3.168 mq».

Anche la sistemazione del verde ne risentirà ma il vero problema è, secondo Campanile, che «si scomputeranno circa metà degli oneri di urbanizzazione, si diventa proprietari di 3.000 mq a parcheggio, verrà aumentata la “concentrazione delle volumetrie edificatorie”. Uguale: si stravolge tutto, tranne le torri cementizie». Modifiche «a beneficio di chi? Non certo della cittadinanza», conclude l’esponente di Amo Senigallia.

Ma sul tema si registra l’intervento anche degli altri gruppi consiliari di minoranza. «Abbiamo richiesto al presidente Crivellini la convocazione della commissione urbanistica. Dall’atto di indirizzo approvato in giunta si evincerebbe che il progetto iniziale, con una vocazione turistico-ricettiva preponderante (70% del totale), sia stato di fatto gettato via a favore di una maggior quota residenziale. Il tutto senza informare in commissione o consiglio i consiglieri di questa azione, cosa che invece veniva puntualmente fatta in passato anche quando gli atti non erano di competenza diretta del consiglio. In questo caso ci sembra molto grave che l’assessore all’urbanistica non sia venuto a spiegare al consiglio cosa sta bollendo in pentola – concludono i gruppi Partito Democratico, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia e Vola Senigallia. Vogliamo chiarezza e trasparenza».

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