Senigallia

Al Pd replica la maggioranza di Senigallia: tagli alla sanità fatti dal centrosinistra

«La disonestà intellettuale, a cui ci ha abituato il Pd, non ci sorprende più di tanto: per dieci anni la nostra sanità è stata massacrata da interventi di cui oggi si pagano le conseguenze»

Sanità pubblica, ospedale di Senigallia, Principe di Piemonte
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – È botta e risposta tra maggioranza e minoranza sul tema della sanità pubblica. Dopo le accuse da parte del Partito Democratico mosse nei confronti della giunta regionale e di quella comunale, arriva pronta la replica di tutte e quattro le liste che compongono la squadra di governo cittadina: al centro ci sono le responsabilità che una parte addossa all’altra. 

I primi a intervenire erano stati gli esponenti del Pd senigalliese Massimo Barocci, segretario comunale, Maurizio Mangialardi, ex sindaco e ora capogruppo dem in consiglio regionale, e Dario Romano, capogruppo Pd nell’assise civica comunale: i tre avevano criticato le esternazioni dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini che si era detto, nonostante le ben note e strutturali criticità, «fiducioso» per il futuro dell’ospedale cittadino.

In sua difesa, e in difesa del primo cittadino Massimo Olivetti, è intervenuta la maggioranza compatta: «La disonestà intellettuale, a cui ci ha abituato il Pd, non ci sorprende più di tanto perché per dieci anni la nostra sanità è stata massacrata da interventi, di cui oggi si pagano le conseguenze. Se i medici non ci sono nel mercato della sanità è per colpa dei tagli dei governi del Pd degli ultimi 10 anni, poiché non è né il Comune né la Regione che hanno il compito della programmazione e della formazione della classe medica. Il Pd, come da tradizione, continua a mentire sapendo di farlo; cerca con qualsiasi pretesto di trasformare la menzogna in verità».

Alla base di queste affermazioni ci sono gli annunci – per ora solo tali – di investimenti da parte dei governi di centrodestra a palazzo Raffaello e di piazza Roma «con risorse provenienti dai propri bilanci e non dal Pnrr». Il personale sanitario arriverà, spiegano i gruppi di maggioranza consiliare di Fratelli d’Italia, Lega, La Civica e Forza Italia, perché «c’è un impegno del governo sia per l’aumento delle specializzazioni che per l’impiego dei medici specializzandi, che possono, al momento, soltanto mitigare i tanti tagli agli ospedali effettuati dalla sinistra. Il consigliere regionale di minoranza e il suo collega capogruppo comunale di minoranza, entrambi del Pd, solo adesso si stanno accorgendo della difficoltà in cui versa l’ospedale dì Senigallia. Prima dove sono stati? Questi attacchi pesano non tanto alla Regione o al Comune, ma ledono l’immagine e la professionalità di tanti operatori che, nonostante le loro politiche distruttive, hanno fatto qualsiasi cosa per tenere in equilibrio un ospedale allo stremo delle forze».

Sul tema interviene anche Gennaro Campanile. L’ex assessore Pd e oggi consigliere di minoranza per Amo Senigallia critica la narrazione che da un anno e mezzo viene diffusa sulla sanità: «Le cose positive sono riconducibili alla destra, quelle negative al centrosinistra o ai vari direttori della sanità regionale se non addirittura al Ministero con i sindaci che protestano solo ora che governa la destra. In base agli annunci e ai comunicati stampa arriveranno (arriveranno??) a Senigallia più di 20 milioni di fondi. Forse avrà un ospedale rinnovato (non si sa quando naturalmente) e perfettamente utilizzabile ma in larga parte chiuso per mancanza di personale. Non sarebbe la prima volta o l’unico caso». Campanile reputa che ognuno voglia remare dalla propria parte senza tener conto della direzione presa dagli altri, ed esorta a uno sforzo comune: «Forse è il momento che si formi un “Comitato a difesa della Sanità Senigalliese (e della vallata)” che faccia quello che la destra cittadina non vuole o non sa fare: lavorare insieme».

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