Senigallia

La sanità è un «disastro: nessuna soluzione in questi tre anni, solo annunci»

La sanità è un «disastro: nessuna soluzione in questi tre anni, solo annunci»: affondo dei consiglieri Pd Angeletti e Piazzai contro gli slogan della destra in campagna elettorale

L'ospedale di Senigallia
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – La sanità è un «disastro» e gli annunci politici sulla risoluzione dei gravi problemi si sono rivelati per quello che erano, propaganda e null’altro. A sostenere queste affermazioni sono i consiglieri dem, nonché medici, Margherita Angeletti e Rodolfo Piazzai. I due esponenti del Partito Democratico prendono in esame gli ultimi tre anni per sottolineare come si sia in attesa ancora di quegli interventi, tanto annunciati, che avrebbero dovuto porre fine alle criticità in ambito sanitario regionale e locale.

Il primo nodo è questo: secondo i dem, gli annunci fatti in campagna elettorale dall’attuale sindaco Massimo Olivetti, allora presidente del “comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia”, sono rimasti tali. Parlavano di UTIC, dei nove primari, delle liste d’attesa, della strumentazione dell’ospedale, di creare centri di eccellenza e stabilizzare il personale: «Dopo quasi 3 anni i primari mancanti sono aumentati, l’UTIC è sempre in bilico, le liste d’attesa sono un dato così consolidato che i poveri pazienti oramai si rivolgono direttamente al privato, la strumentazione è sempre la stessa e spesso obsoleta e i disservizi sono sempre più drammatici con un pronto soccorso ormai alla disperazione, nonostante la professionalità e l’impegno del personale medico ed infermieristico che fanno veramente i salti mortali per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini. E cosa dire della fuga di professionisti? In questi 3 anni si è assistito ad una vera trasmigrazione di medici ed infermieri non solo verso il privato, ma anche verso altre strutture pubbliche più affidabili e professionalmente gratificanti. Se si chiama il CUP, è imbarazzante sentire quei poveri operatori che mestamente sono costretti a dire che non è possibile prenotare o che c’è posto ad Ascoli o Urbino. Dove sono finite le promesse del sindaco all’epoca presidente del Comitato?».

Ma c’è un secondo problema “politico”, ed è il punto di vista che è cambiato, così come è cambiato il capro espiatorio. «Prima tutta la responsabilità era dei politici di sinistra, che dovevano andare via perché incapaci – sostengono Angeletti e Piazzai – mentre ora all’improvviso si sono resi conto che il sindaco non ha potere decisionale sulla sanità e la responsabilità, audite audite, è dei dirigenti che devono andare via, mentre sindaco, assessore, governatore che li hanno nominati sono impeccabili. È molto facile fare proclami quando non si governa e fare promesse roboanti, ma gestire i processi e le complessità è un’altra cosa. Bisogna fare i conti con i tetti di spesa, con le leggi nazionali che regolano la sanità, con la carenza di personale e, soprattutto, ci vuole competenza per gestire una realtà che assorbe il 70 % del bilancio regionale».

Nascono dunque da qui due considerazioni e una domanda che i due consiglieri Pd si pongono ma pongono a tutta la comunità senigalliese e regionale: «Non ci si improvvisa da un giorno all’altro gestori di un servizio così importante e complesso. E questa superficialità arrogante sta dando i suoi risultati, con un sistema pubblico oramai allo sfascio ed un privato sempre più forte ed aggressivo. Ma, sarà solo incapacità a gestire o sarà tutto programmato? A pensare male si fa peccato, ma non si va lontano dal vero».

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