Senigallia

Due mancate autorizzazioni in pochi giorni, insorge il Pd di Senigallia

«Motivazioni risibili nel diniego alla richiesta di occupazione di suolo pubblico» affermano Bomprezzi e Barocci. E già si annuncia un’interrogazione parlamentare

Protesta il Pd Marche e di Senigallia per due mancate autorizzazioni ad altrettante iniziative del centrosinistra locale
Protesta il Pd Marche e di Senigallia per due mancate autorizzazioni ad altrettante iniziative del centrosinistra locale

SENIGALLIA – Sono due mancate autorizzazioni da parte del Comune a iniziative politiche e manifestazioni nel territorio senigalliese che hanno fatto infuriare il Partito Democratico. A tutti i livelli: comunale, provinciale e regionale, con l’interessamento alla vicenda anche da parte del nazionale. 

Il primo episodio è il diniego all’autorizzazione alla manifestazione di protesta e sensibilizzazione della cittadinanza sul tema dei fiumi e del rischio idrogeologico dello scorso 18 maggio; fatto che ha trasformato il presidio con gazebo e striscioni in una mobilitazione lungo le strade cittadine, almeno nel tratto tra i due ponti del centro storico, che secondo il Pd stesso avrebbe dato ancora più visibilità alla protesta in versione “stanziale”. Il secondo caso è di qualche giorno fa, quando è arrivata una comunicazione di poche righe che ferma sul nascere l’allestimento della festa dell’unità regionale per cui erano stati individuati come sede proprio i giardini Morandi, dietro la stazione ferroviaria senigalliese. 

Alle mancate autorizzazioni insorgono gli esponenti dem locali Massimo Barocci (segretario Pd Senigallia) e Dario Romano (capogruppo in consiglio comunale) guidati dalla segretaria regionale Chantal Bomprezzi e affiancati dal componente del direttivo provinciale Giovanni Margiotta. Si nota l’assenza dell’ex sindaco e capogruppo in regione Maurizio Mangialardi.

«Volevamo far tornare la festa dell’unità in un luogo simbolico, dove è sempre stata, e farlo divenire un appuntamento per tutto il Pd delle Marche ma ci è stato impedito – ha affermato Chantal Bomprezzi – nonostante le rassicurazioni verbali che si sarebbe potuta fare. Avevamo cercato anche altre soluzioni ma non abbiamo potuto confrontarci con all’amministrazione. E la motivazione è stata quella della concomitanza con altre manifestazioni in piazzale della Libertà, il che avrebbe comportato disagi alla circolazione dei pedoni e problemi alla sicurezza, senza peraltro scendere nel dettaglio. E allora due domande: il sindaco è venuto a conoscenza delle manifestazioni clou della stagione turistica solo pochi giorni fa? Se si, sarebbe preoccupante. E poi la seconda: in una città turistica come Senigallia non si possono fare due manifestazioni in luoghi diversi?». Da qui alla denuncia politica il passo è breve. «E’ solo un tentativo farlocco di prendere tempo per poi impedirci di svolgere una manifestazione democratica che attraeva persone di ogni colore politico proprio perché era un po’ un simbolo. Noi non ci arrenderemo, ci stiamo riorganizzando ma la questione non finisce qui e verrà portata a livello parlamentare, perché pochi giorni fa c’è stato un altro diniego, un modus operandi del sindaco che si sottrae al confronto democratico».

E l’altro casus belli è la mancata autorizzazione a una manifestazione di fianco all’ex ponte Garibaldi, per sottolineare «l’inutilità e la pericolosità di certi lavori» fatti nel post alluvione in somma urgenza. «Noi avevamo fatto richiesta di suolo pubblico per una manifestazione organizzata per il 18 maggio – spiega il segretario cittadino del Pd Massimo Barocci – ma ci è stato negato rifacendosi a una delibera del 13 maggio. La comunicazione ci è arrivata il giorno prima. E’ evidente che le motivazioni sono dei pretesti perché non avevamo né loghi, né simboli, né candidati alle prossime elezioni europee».

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