Senigallia

Senigallia, il Pd attacca: «Su ponte della Chiusa si è perso oltre un anno»

Il capogruppo in consiglio Dario Romano e il segretario Pd Senigallia 3 Giovanni Margiotta incalzano le giunte regionale e comunale dopo le dichiarazioni di Aguzzi

Chiuso al traffico il ponte della Chiusa, a Senigallia, tra le frazioni di Vallone e Cannella, dopo i danni dell'alluvione 2022
Chiuso al traffico il ponte della Chiusa, a Senigallia, tra le frazioni di Vallone e Cannella, dopo i danni dell'alluvione 2022

SENIGALLIA – Sul ponte della Chiusa si è perso inutilmente oltre un anno, quei lavori potevano essere già svolti. Ad affermarlo sono il capogruppo in consiglio comunale Dario Romano e il segretario Pd Senigallia 3 Giovanni Margiotta, i quali attaccano l’amministrazione Olivetti per aver perso tempo concentrandosi solo su ponte Garibaldi.

Lo stato di avanzamento dei lavori per sistemare il ponte su strada della Chiusa, che collega le frazioni di Vallone e Cannella, è stato reso noto in consiglio regionale grazie all’interrogazione di Rinasci Marche a cui ha risposto l’assessore all’urbanistica e protezione civile Stefano Aguzzi. Dopo le sue affermazioni circa la volontà di risistemare la spalla del ponte lato Cannella senza bisogno di demolirlo e ricostruirlo, si sono avute diverse reazioni.

«Come Partito Democratico di Senigallia abbiamo costantemente sollecitato un intervento. Sin da subito – sostiene Margiotta – era evidente l’importanza strategica del viadotto per i residenti e non solo. Le frazioni di Vallone e Cannella condividono tra l’altro una serie di servizi e piccole realtà commerciali che con l’inagibilità del ponte hanno subito danni economici ingenti tali da costringerli alla chiusura. Era, dunque, chiara a tutti la necessità di ripristinare al più presto un ponte che non richiede dei lavori così importanti come per ponte Garibaldi».

«Già a gennaio – continua Romano – in occasione di un’iniziativa pubblica organizzata dal circolo Arci Vallone, in cui ha partecipato anche il sindaco Olivetti, avevo pubblicamente sollevato due temi essenziali. Il primo è quello della competenza dei lavori, per il quale avevo proposto che il comune si facesse carico degli interventi per poi chiederne il rimborso, abbattendo i tempi di ricostruzione. Si è invece percorsa un’altra strada che ha portato, dopo oltre tredici mesi, ad individuare nel Consorzio di Bonifica il soggetto attuatore. Altro tema è nel merito dei lavori: si sono sprecati 14 mesi per verificare tecnicamente ciò che era evidente sin da subito anche ai cittadini, ossia che gran parte della struttura fosse in buono stato e che sarebbe stato sufficiente ricostruire solo la parte danneggiata».

Da qui l’appello dei due dem al centrodestra regionale perché non si perda altro tempo, sempre più scarso e sempre più prezioso, in modo che altre attività non debbano chiudere, risparmiando fiato e inaugurazioni giudicate fuori luogo.

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