SENIGALLIA – Acceso il dibattito sulle piscine e sugli impianti sportivi comunali con il Partito Democratico e, strano ma vero, Forza Italia che entrambi accusano l’assessore allo sport Riccardo Pizzi di non ricoprire adeguatamente quel ruolo. La vicenda è incentrata soprattutto sulla situazione delle strutture natatorie: quella delle Saline, chiusa da mesi in attesa di perizie tecniche dopo l’allarme lanciato dalla società che gestisce tutta la cittadella dello sport, e quella del Molinello, vecchia di circa 40 anni, fatiscente e spesso chiusa per manutenzione, comunque non sufficiente da sola ad assicurare ai senigalliesi la possibilità di praticare nuoto.
Tra i primi ad attaccare il vicesindaco Pizzi ci sono gli esponenti del Partito Democratico cittadino che parla di promesse vuote e interventi «tappabuchi» che peggiorano la situazione: «Ripartiamo dalle ultime domande rivolte all’assessore Riccardo Pizzi da genitori, atleti e fruitori sulla critica situazione delle piscine comunali: trovare delle soluzioni fattibili, concrete e sostenibili e avere alternative nell’immediato che possano facilitare la pratica degli sport acquatici, smettendo di dare la caccia alle streghe alla ricerca di colpevoli e responsabilità. Purtroppo, come avevamo previsto, le risposte date a caldo dall’assessore al gruppo presente al flash mob di un paio di settimane fa si sono rivelate solo parole. In seguito ad alcuni accessi agli atti del capogruppo Romano, infatti, gli uffici ci hanno comunicato che non risultano depositate nuove istanze su project financing riguardanti le piscine né, tantomeno, progetti di copertura di piscine all’aperto. Pertanto, di cosa stava parlando di preciso l’assessore Pizzi, se questi documenti non esistono? Esigiamo un immediato chiarimento, le sue dichiarazioni sono state fatte davanti a decine di persone».
Ovviamente non si è fatta attendere la replica dell’assessore con delega allo sport (Fratelli d’Italia) che parla di «notizie riportate dal P.D. in maniera distorta, strumentalizzate solo per rastrellare qualche voto alle prossime elezioni. Ma d’altronde è lo stile del P.D. e di qualche altro soggetto in cerca di visibilità: creare ad arte confusione per screditare chi invece lavora per il bene della città». Una prima soluzione “ponte” ipotizzava «la possibilità di installare una copertura su un impianto natatorio privato esistente; ma come ho avuto modo di sottolineare in quell’occasione più volte alle persone presenti, tale intervento era sottoposto a tre condizioni. La prima è che fosse possibile uno strumento normativo che consentisse l’utilizzo di danari pubblici su beni privati; la seconda che vi fosse la fattibilità tecnica all’installazione e, terza, la firma di una convenzione con il privato. A riguardo, a seguito del sopralluogo effettuato il 13/05 in loco si è purtroppo verificata l’impossibilità tecnica di procedere a tale soluzione, per diversi motivi: distanza dalla ferrovia, assenza di riscaldamento della vasca e di spogliatoi adeguati. Ergo, ovvio che non si sia proceduto a redigere il relativo progetto». Per quanto riguarda invece il progetto di finanza, il Comune «ha avuto incontri con il proponente e siamo in attesa che depositi la documentazione necessaria che formalizzi la proposta e dia modo di avviare l’iter normativo».

Il problema maggiore è tra le piscine è relativo a quella delle Saline, la cui chiusura «è dovuta a quanto scritto dal tecnico del concessionario: “i quattro episodi di crollo dei controsoffitti, verificatisi nell’arco di pochi mesi, sono dovuti ad un precoce ed avanzato stato di corrosione delle armature del solaio di copertura (lastrico solare), la cui causa primaria è la sistematica violazione delle regole del buon costruire … la diversa posizione delle zone ammalorate dimostra che il fenomeno è diffuso ed è potenzialmente pericoloso per la pubblica incolumità. Conseguentemente l’impianto NON può essere aperto al pubblico fintanto che non siano state rimosse le cause che stanno compromettendo la durabilità e la sicurezza statica del complesso…”. A detta di un tecnico la piscina (entrata in funzione a marzo 2005) è stata costruita in malo modo, e siamo tra la fine degli anni ‘90 e primi del 2000. Sempre il concessionario ha promosso un’azione giudiziaria con cui ha chiesto al Tribunale di nominare un tecnico super partes che dica quali sono le condizioni della struttura». La conclusione di Pizzi è quella di non «avere la bacchetta magica, rimettendo a posto tutti e subito gli impianti sportivi a Senigallia: dalla pista d’atletica, ai campi da tennis Saline, al Ponte Rosso, al Pattinodromo “Francesco Stefanelli”, al campo da calcio di Marzocca, alla palestra campo Boario, e potrei continuare con i disastri lasciati da decenni di mancata manutenzione, tutti “a firma centrosinistra”. P.D., ma di cosa state blaterando?!?».
L’argomento piscine e impianti sportivi però è stato toccato – non piano – anche da Forza Italia. Il segretario cittadino Roberto Paradisi e i due vice Luigi Rebecchini e Maurizio Mugianesi sostengono che sia scoccata l’ora per la risoluzione del contratto. Forza Italia parla di «lavori previsti nel progetto di finanza per € 930.068,35. Lavori mai progettati e mai ovviamente avviati. Nonostante ciò, risulta che il concessionario abbia, ogni anno (tranne quello corrente) percepito tutto il contributo di gestione tra cui anche la somma destinata all’ammortamento dei lavori mai avviati». «Se la messa in mora dovesse essere inviata entro il 30 maggio, a fine giugno il Comune potrebbe (e dovrebbe, senza se e senza ma) intimare la liberazione immediata della struttura rientrandone in possesso» spiegano Paradisi, Rebecchini e Mugianesi. «A bilancio – aggiungono – vi sono quest’anno accantonati i 319.640 euro che erano destinati al concessionario e che ovviamente, con la chiusura pressoché totale del centro, non sono stati erogati (in passato sono stati discutibilmente erogati tutti anche con impianti parzialmente chiusi, orari di apertura non rispettati e violazione dell’impegno contrattuale di tenere aperta la struttura tennistica anche d’inverno). Detto importo potrà essere destinato alla immediata riapertura di quasi tutti gli impianti della cittadella (tranne, per ora, la piscina) o con gestione diretta del Comune o con temporaneo affidamento alle società sportive del territorio. L’inerzia ormai quadriennale dell’assessore allo sport Pizzi – è la conclusione di Forza Italia – non può più essere una giustificazione per la nostra amministrazione e per il sindaco Olivetti che ha il dovere di restituire oggi l’impianto alla città. Si proceda senza più tentennamenti».





