Senigallia

Dalla parrocchia Portone l’invito ad una comunità del Lodigiano

La parrocchia Santa Maria della Neve ha scritto alla parrocchia di San Fiorano per un gemellaggio. L'invito è stato raccolto e la risposta è arrivata con una lunga lettera

Da sinistra don Paolo Gasperini e il vescovo Franco Manenti
Da sinistra don Paolo Gasperini e il vescovo Franco Manenti

SENIGALLIA- La parrocchia Santa Maria delle Neve – Portone ha inviato una lettera al parroco di San Fioriano, comune del Lodigiano che sta affrontando, con non poche difficoltà, l’emergenza Coronavirus.

Don Paolo Gasperini ed i ragazzi della parrocchia ‘Portone’, hanno proposto alla parrocchia di San Fiorano, un gemellaggio, un modo per guardare al futuro accendendo una piccola luce all’orizzonte. «Abbiamo scritto a don Giuseppe Castelvecchio, parroco di San Fioriana zona rossa del Lodigiano per iniziare un gemellaggio a distanza», ha spiegato don Paolo.

«Un modo per invitare la comunità di San Fioriano a guardare avanti, a vedere uno spiraglio di luce – ha spiegato una giovane parrocchiana – anche qui le cose negli ultimi giorni sono cambiate, anche noi siamo chiamati al sacrificio e abbiamo bisogno di vedere uno spiraglio di luce e questo progetto ci aiuterà». Non è tardata la risposta dalla comunità di san Floriano.

«Carissimo don Paolo e comunità di Senigallia,

Il vostro pensiero alla nostra comunità di san Fiorano, la vostra preghiera non possono che riempirci il cuore di gioia. Uniti nella preghiera che anche noi assicuriamo a tutti voi. La situazione qui come in molte altre zone è segnata da tanta preoccupazione, per qualcuno un po’ di paura anche se si cerca di trovare forze ed energie per reagire, per non farsi prendere da ansia eccessiva. Le notizie che continuamente arrivano del prolungamento di chiusura, le campane che spesso suonano a morto non lasciano per niente tranquilla la comunità. Ci sono persone che pregano. E questo è molto bello! Qualcuno addirittura mi ha detto che in questi giorni ha riscoperto la preghiera o intensificato la preghiera. Però ci manca il momento comunitario. Ci manca il sentirci popolo unito che invoca, supplica prega il suo Signore e chiede aiuto e forza in questo momento di prova. Dentro questa descrizione un po’ triste ci sono però pagine tanto belle. Come si suol dire: «Non tutti i mali vengono per nuocere«. E così si vede tanta solidarietà, tanto aiuto soprattutto nei confronti delle persone più anziane e sole: in primis la Protezione civile locale e il Comune si sono messi a piena disposizione. È bello vedere anche genitori e figli che camminano insieme e trascorrono insieme momenti della giornata all’aperto, quando di solito si era abituati a vedere la persona portare a “passeggio” il proprio cane. È bello vedere le persone che si fermano lungo la strada, si salutano, non di fretta, ma con calma scambiandosi qualche parola. Insomma dentro le tante preoccupazioni non mancano squarci di sereno. È vero che quando finirà tutto questo ci sarà il problema di cosa potrà cambiare a tanti livelli però non manca la speranza e la voglia, non dico di ritornare come prima, ma di ricominciare con forza maggiore e spirito nuovo, ricchi di ciò che questa situazione ci ha chiamati a vivere e a riflette
re. Un gemellaggio è una bellissima idea».

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