Senigallia

Senigallia, a Paolo Battisti il compito di rappresentare la sinistra alle prossime elezioni

L'ex consigliere comunale si presenta alla città sostenuto dalla lista civica "Senigallia a Sinistra" e da Rifondazione Comunista. Ecco la sua visione della politica

Paolo Battisti
Paolo Battisti

SENIGALLIA – C’è molto fermento sulla spiaggia di velluto in vista delle elezioni comunali del prossimo maggio, in cui verranno rinnovati sindaco, giunta e consiglio comunale. Tra i candidati che finora hanno reso nota la propria disponibilità c’è Paolo Battisti. L’ex consigliere comunale dell’allora movimento Partecipazione si presenta nuovamente alla città: e, come già fece nel 2015, sempre alla guida di una coalizione di sinistra.

Perché ha deciso di candidarsi?
«Non l’ho deciso io. Da soli non si va da nessuna parte e nessuno deve mai pensare di essere indispensabile. Dopo 10 anni (di cui 5 in consiglio comunale) che mi occupo della mia comunità, un gruppo nutrito di cittadini mi ha chiesto la disponibilità a rappresentarli, continuando le battaglie che mi hanno sempre contraddistinto».

Quali liste la sosterranno e a chi si rivolge?
«A sostenermi sarà la lista civica “Senigallia a Sinistra“: compagni di viaggio che da 10 anni condividono con me questo percorso, che tolgono tantissimo del loro tempo libero agli affetti familiari perché hanno a cuore il destino di una città imbalsamata da decenni e bloccata da un clientelismo asfissiante. E poi ad appoggiarmi con convinzione c’è il Partito della Rifondazione Comunista: l’unico movimento politico che in questi ultimi anni non si è mai assoggettato alle logiche del potere lottando a fianco dei cittadini. Mi rivolgo a tutta la popolazione: i temi che affronto riguardano tutti. Mobilità elettrica, sanità pubblica, messa in sicurezza del Misa, ripristino del verde pubblico, piste ciclabili, lotta allo smog, lavoro, aiuto ai piccoli commercianti, agli artigiani, a tutto quel tessuto produttivo che questa giunta, soprattutto in centro storico, sta lentamente uccidendo con politiche tese solo al benessere di alcuni: “La città degli amici”».

Perché dovrebbero votarla, cosa si sente di promettere agli elettori?
«Sono stato l’unico ad essermi occupato della cosa pubblica senza particolarismi, senza interessi, senza diktat di partito. L’unico – a partire dal 2010, contrastato in questo da centrodestra e centrosinistra uniti nel volere privata la sanità – a denunciare le carenze del nostro ospedale, a tutelare gli operatori sanitari, a proporre iniziative concrete (infermiere di quartiere) per permettere a tutti i cittadini di essere curati nelle condizioni migliori. Continuerò a fare proposte costruttive per Senigallia, a denunciare (come ho fatto con l’ex arena Italia) situazioni di cementificazione non giustificate, a lottare affinché a Senigallia ci sia una sanità sempre più efficiente e pubblica, e un fiume sicuro. E infine, a condividere con tutta la comunità le scelte fatte».

Quali i principali temi al centro del suo programma?
«Abbiamo in mente una città ecosostenibile, dove grazie al trasporto pubblico elettrico si potranno lasciare le macchina in zone di stallo ed entrare in città senza dover respirare noi residenti smog puzzolente e dannoso per la salute. Vogliamo che a Senigallia torni ad avere un ruolo da protagonista il verde e non il cemento, come è stato negli ultimi anni. E vogliamo far ripartire l’economia e dare tutti gli strumenti per incentivare un’occupazione che non sia finta, ma reale e retribuita dignitosamente».

Quali critiche all’operato dell’attuale amministrazione? Quali politiche ha invece apprezzato?
«Mangialardi in 10 anni, con una maggioranza bulgara, è riuscito solo a fare due cose: spostare le navi dal Navalmeccanico e pedonalizzare piazza Garibaldi, anche se a noi in commissione avevano fatto vedere che rimanevano gli alberi e poi ci hanno fregato: una piazza bellissima, ma creata senza aver posto le condizioni per fruirla nel migliore dei modi. Troppo banale e scontato gettare del cemento nuovo sull’asfalto e vietarlo alle macchine».

Indichi un argomento e come avrebbe agito se fosse stato sindaco.
«Se fossi stato al governo della città avrei coinvolto tutti i cittadini con manifestazione pacifiche, non violente ma concrete, a convincere la Regione ad occuparsi di Senigallia, delle strade, del fiume Misa, dell’ospedale. Cosa che Mangialardi e Volpini, dovendo rispettare gli ordini di partito con il rischio altrimenti di perdere le poltrone, non hanno mai fatto se non con iniziative spot fatte solo per tenere buoni i cittadini».

Quale altro candidato/coalizione la preoccupa di più nel panorama elettorale che si sta delineando a Senigallia?
«Noi vogliamo essere presenti in consiglio comunale perché qualsiasi maggioranza, che fosse all’opposizione o al governo, ha dimostrato in questi anni di non avere gli attributi per farsi ascoltare dagli enti sovraordinati. Vogliamo coinvolgere tutti i cittadini per salvaguardare le eccellenze della nostra meravigliosa Senigallia. Centrodestra e centrosinistra e Movimento 5 Stelle, per ordini di partito, per non dare fastidio ai capi regionali o nazionali, hanno sempre subito le scelte che hanno portato Senigallia in enorme difficoltà su alcuni temi. Noi non abbiamo padroni: i nostri cittadini sono il nostro punto di riferimento e con loro combatteremo e vinceremo queste battaglie. Quindi non mi preoccupa nessuno in particolare, ma certo è che tutti sono inadeguati a ricoprire un ruolo così importante. E di certo, essendo anti-fascisti e anti-razzisti nel nostro dna, non vorremmo mai vedere Senigallia governata da qualcuno che porti avanti questi disvalori».

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