Senigallia

Pandemia e crisi: la Diocesi di Senigallia incontra il mondo economico e sociale

Al centro dell'iniziativa con associazioni di categoria, imprese, cooperative e sindacati la discussione su «dignità, rispetto dell’ambiente, produttività solidale» nello scenario industriale post-covid

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SENIGALLIA – In occasione della festa dei lavoratori del 1° maggio, dalla Diocesi cittadina arriva l’invito ai rappresentanti del mondo economico e sociale per un incontro di riflessione sulla situazione attuale. I temi del lavoro e della crisi che sta attanagliando l’intero paese saranno al centro della tradizionale iniziativa che si svolge ogni anno e che, data la pandemia, sabato 24 aprile si svolgerà on line.

«La Chiesa – si legge in una nota della pastorale del lavoro diocesana – è vicina ai lavoratori, agli imprenditori, ai cooperatori e vuole esprimere la propria solidarietà in relazione anche al grave momento che il Paese sta attraversando. Per questo, il vescovo Franco Manenti e la commissione diocesana per i problemi sociali e del lavoro vorranno innanzitutto ascoltare la voce dei rappresentanti del mondo economico e sociale: associazioni di categoria, imprese, commercianti, responsabili di cooperative e forze sindacali».

Il vescovo di Senigallia Franco Manenti
Il vescovo di Senigallia Franco Manenti

Al centro dell’incontro virtuale ci saranno dunque le problematiche e le possibili soluzioni per uscire dalla crisi che sta portando interi settori vicino alla soglia della povertà, con effetti gravi anche sulla tenuta sociale, mai così a rischio come oggi.
Coniugare dignità, rispetto dell’ambiente, produttività solidale nello scenario industriale post-pandemia è possibile? Secondo Giacomo Mugianesi, responsabile territoriale Cna Senigallia e valle del Misa, lo è ma a patto che si osservino determinate condizioni. innanzitutto c’è la «necessità di accelerare con le vaccinazioni, unica vera arma che potrà ridare il via alla ripartenza di tutto il mondo economico e sociale».

Poi c’è tutta la partita delle persone da salvaguardare: «In questo anno si sono verificate enormi problematiche sociali dovute a quanti non potevano lavorare per le imposizioni governative legate alla pandemia o alla tenuta delle imprese – spiega Mugianesi – Quelle che non sono realtà storiche o solide o che non hanno liquidità per sopravvivere, si ritrovano in grossi guai e si stanno moltiplicando le richieste di supporto anche di tipo psicologico. Gli imprenditori sono in forti difficoltà ad arrivare a fine mese, senza contare che prima della pandemia c’era tutta una serie di scambi di esperienze e informazioni che ora viene a mancare: non c’è più alcuna rete di sostegno».

Da qui la richiesta anche di una serie di supporti, sostegni o contributi seri e dignitosi per il mondo economico e sociale in difficoltà, fosse anche sotto forma di incentivi alla trasformazione produttiva.

Giacomo Mugianesi
Giacomo Mugianesi

Altro tema caldo è proprio la possibilità di guardare oltre le agevolazioni contingenti legate alla pandemia come la scontistica sulla tari, solo per fare un esempio, e di valutare le opportunità di adeguarsi a quella che è la transizione ecologica o l’economia circolare. «Un tema fondamentale non solo per il rispetto dell’ambiente – continua Mugianesi – ma anche per la ripartenza economica: già prima della pandemia c’erano stati seminari su questi temi che discuteremo anche con il vescovo Manenti. Le imprese si possono e vogliono adeguare e hanno risposto positivamente agli stimoli forniti in precedenza; dobbiamo quindi insistere su questo tema e sensibilizzare tutte le realtà imprenditoriali sul miglioramento del ciclo produttivo, magari utilizzando materiali naturali o sviluppare macchinari per l’innovazione della propria linea facendola divenire ecosostenibile». Ma il miglioramento può significare anche differenziare le linee produttive e trasformare la propria azienda per creare prodotti nuovi o dare una seconda vita a prodotti usati.

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