Senigallia

Palestre, bar e ristoranti di Senigallia chiusi contro il «mostro» coronavirus

Ora dopo ora si moltiplicano gli imprenditori che decidono di non aprire la propria attività in queste settimane di emergenza da Covid-19. Il sindaco: «Encomiabile atto di responsabilità e di umanità». Stop anche alle attività consiliari se non urgenti

SENIGALLIA – Si moltiplicano ora dopo ora gli imprenditori che scelgono di chiudere la propria attività in questo periodo dove l’emergenza coronavirus costringe a prendere decisioni difficili. Eppure dalla spiaggia di velluto non mancano gli esempi di prudenza, dimostrati anche prima della conferenza stampa del presidente del consiglio Giuseppe Conte, e diffusi in rete attraverso l’hashtag #iorestoacasa.

Palestre, ristoranti, bar, attività commerciali, negozi: in tanti hanno deciso di chiudere la propria attività pur sapendo che questo comporterà un’importante mancanza di introiti. Meno soldi che significano difficoltà nei bilanci dell’azienda o attività ma molto spesso anche meno soldi per il bilancio familiare.

«Le misure preventive messe in atto fino ad oggi – ha affermato Michela Vicari, della Palestra Iron Man ma a nome di tutte le palestre e centri fitness di Senigallia – ci hanno permesso di garantire un ambiente sicuro e protetto. Nonostante non ci siano direttive ministeriali, abbiamo deciso di sospendere tutte le nostre attività da domani 10 marzo, fino a data da destinarsi(appena sapremo bene le notizie dal Governo e relativi decreti!!!) . Siamo forti del fatto che il nostro senso civico e di responsabilità sarà di aiuto a tutta la nostra comunità in questo difficile momento. Questa decisione più che mai significa prenderci cura del vostro benessere. Gli abbonamenti verranno recuperati. Siamo certi che torneremo ad allenarci nei nostri centri fitness più forti di prima».

Anche Alessandro Bastianoni, del Bar Azzurro ‘85, riferisce di aver deciso con la famiglia di chiudere, da oggi 10 marzo fino a data da definirsi, la propria attività che gestisce alla Cesanella di Senigallia: «Vi terrò aggiornato su tutto. Torneremo più forti». Lo stesso che fino a ieri aveva intrapreso anche il servizio di colazione a domicilio, per far sentire meno sole le persone.

A queste figure imprenditoriali – ma ovviamente a tutte coloro che hanno fatto scelte simili – è andato il plauso di molti senigalliesi che sui social network hanno apprezzato tali gesti, verificatisi anche in altre città; anche l’amministrazione comunale si è schierata al loro fianco. «Molti imprenditori del nostro territorio – spiega il sindaco Maurizio Mangialardi – stanno in queste ore chiudendo volontariamente per favorire una più capillare applicazione delle disposizioni contenute nel decreto del presidente del consiglio volto a contenere il contagio da Covid 19. Sono titolari di palestre, locali legati al mondo della ristorazione e commercianti in generale, per i quali all’emergenza sanitaria si somma quella economica. Si tratta di un encomiabile atto di responsabilità e di umanità che mette al centro il valore della vita umana e che spero possa essere da esempio per tutti. Da parte mia e di tutta l’Amministrazione comunale va a loro il più sentito ringraziamento e la massima vicinanza per aver anteposto il bene della collettività al pur legittimo interesse privato in questo grave momento».

«Stiamo vivendo un’emergenza sanitaria senza precedenti, l’unica cosa che possiamo fare per non contribuire al dilagare del virus è stare a casa – dichiara Cristian Ramazzotti di Tajamare – Osteria di Mare -. Perciò dopo una lunga riflessione, visto che non siamo un servizio primario, per tutelare i nostri dipendenti, i nostri clienti e tutti quelli che circolano intorno a noi, abbiamo deciso di chiudere per due settimane per stare a casa. Speriamo di contribuire così a fermare il mostro, consapevoli che la situazione economica del comparto turistico sarà complicatissima e le istituzioni dovranno fare la loro parte».

Proprio su questo punto si concentrano vari cittadini: in molti chiedono che per aiutare le persone e le attività economiche, che in questo momento responsabilmente fermano le loro attività, vengano sospesi i pagamenti di ogni tipo di tributo, mutui e utenze; che venga finanziata ulteriormente la cassa integrazione ed estesa a tutte le imprese, anche quelle piccole. 

Ma di fianco a questo tipo di provvedimenti, in analisi sia da parte del governo che dalle istituzioni regionali, deve essere incentivato anche lo smart working e il telelavoro: la Regione Marche si è attivata in tal senso, ma molti comuni della vallata del Misa e Nevola non riescono a fare altrettanto a causa di carenze sia nelle infrastrutture sia nelle risorse locali da investire.

Anche a livello culturale si ferma tutto: cinema, teatri, parchi archeologici, musei e palazzi saranno chiusi al pubblico fino al 3 aprile, come la Rocca Roveresca di Senigallia. Così come rimarrà chiusa fino a tale data o comunque fino a nuove disposizioni governative anche la mostra “Sguardi di Novecento. Giacomelli e il suo tempo” allestita a palazzo del Duca e palazzetto Baviera.

Alla luce del continuo evolversi dell’emergenza dovuta alla diffusione del virus Covid 19, il presidente Dario Romano ha disposto che fino al 3 aprile le riunioni istituzionali come la conferenza capigruppo, le commissioni consiliari e il consiglio comunale saranno convocate nella sala consiliare, chiusa al pubblico, e solo per l’eventuale approvazione di atti indifferibili e urgenti o comunque utili nell’immediato alla comunità cittadina. È stata pertanto revocata la convocazione del consiglio comunale in programma il prossimo 12 marzo.

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