Senigallia

Ostra, dall’associazione “Il Salvagente” buoni spesa contro crisi e povertà

Gianfranco Conti, presidente della realtà di volontariato, parla dell'ultima iniziativa di supporto cominciata con il nuovo anno: «Andiamo dai negozianti e paghiamo i prodotti, così da evitare che qualcuno si approfitti della generosità della popolazione»

Dall'associazione Il Salvagente pacchi alimentari e buoni spesa per aiutare le famiglie contro crisi e povertà
Dall'associazione Il Salvagente pacchi alimentari e buoni spesa per aiutare le famiglie contro crisi e povertà

OSTRA – Continua senza sosta il lavoro dei circa 60 soci volontari dell’associazione Il Salvagente che da inizio anno hanno attivato anche dei buoni spesa per aiutare le famiglie in crisi. Un supporto importante per quanti si trovano in condizioni di necessità dovute a insuccessi, fallimenti che, molto spesso, non vengono comunicati per senso di vergogna. «Noi, già con le altre iniziative come la raccolta e distribuzione di beni alimentari, siamo a conoscenza di molte situazioni di povertà – spiega Gianfranco Conti, presidente de Il Salvagente Odv – e giornalmente siamo in contatto con persone e famiglie in difficoltà. Oltre al dialogo che instauriamo con loro, cerchiamo di capire quali siano le reali esigenze per andare incontro con un aiuto concreto».

Sono già decine le famiglie che vengono seguite dall’associazione di volontariato di Ostra, una quarantina di nuclei familiari che risiedono anche nei comuni limitrofi come Trecastelli, Barbara, Corinaldo, Senigallia. Persone a cui inizialmente venivano forniti pacchi alimentari o di vestiario, ma verso le quali sono stati attivati anche dei buoni spesa. «Con questa iniziativa – spiega Conti – non diamo i soldi in mano alle persone che poi potrebbero comprare altro rispetto alle esigenze che ci hanno manifestato, ma andiamo dai negozianti e paghiamo la spesa, così da evitare che qualcuno si approfitti della generosità della popolazione». Proprio per evitare comportamenti truffaldini, vengono richiesti lo stato di famiglia e l’isee: se sotto i seimila euro, e dopo il confronto con i responsabili del Salvagente, vengono attivate queste procedure. «Non vogliamo che qualche furbetto rivenda i beni ricevuti o spenda i soldi in altri beni: se hai bisogno della carne non vai a comprarti le sigarette, per cui diamo i soldi al negoziante stesso, così evitiamo di farci abbindolare».

Sul fronte dei comportamenti poco trasparenti, ci sono parecchie criticità da risolvere, a partire dai controlli su chi riceve beni, prodotti e contributi economici. In teoria c’è una rete composta dai Servizi sociali dei comuni aderenti alle unioni “Le terre della marca senone” e “Misa-Nevola”, ma capita molto spesso che le persone richiedenti aiuti facciano il giro di ogni associazione che elargisce qualsiasi supporto. «Non spetta alle associazioni il controllo, ma dispiace che qualcuno si approfitti della bontà della popolazione e si rivolga a più realtà di volontariato, a volte fornendo il proprio nome, altre volte quello del proprio marito o della propria moglie».

Nonostante queste storture, l’azione de Il Salvagente continua: «Siamo convinti che l’unica via per vivere intensamente questa vita non è fuggirla, anzi, ma tuffarsi dentro ogni piega della realtà, abbracciare ogni umanità, lasciarsi provocare dalle sue sfide e piegarsi sulle sue ferite. Così sarebbe una possibilità di bene e di crescita per tutti» conclude Conti.

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