Senigallia

Ospedale di Senigallia, la salvezza con la revisione del piano socio-sanitario regionale

Alla mozione di Luca Santarelli (Rinasci Marche) risponde l'assessore Saltamartini che ipotizza una riorganizzazione del presidio unico redistribuendo competenze e funzionalità

Sanità pubblica, ospedale di Senigallia, Principe di Piemonte
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – La riorganizzazione funzionale dell’ospedale di Senigallia e del presidio ospedaliero unico dell’area vasta 2 tornano in consiglio regionale grazie alla mozione del consigliere di Rinasci Marche Luca Santarelli. Nell’atto, discusso nella seduta di martedì scorso, 23 febbraio, l’esponente senigalliese ha evidenziato le criticità per il nosocomio Principe di Piemonte derivate dalle disposizioni regionali imposte dal famoso decreto Balduzzi in tema di sanità. E la risposta dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini lascia intendere che ci saranno delle novità, covid e governo permettendo.

La più grossa criticità per la spiaggia di velluto è il non essere sede di alcuna struttura organizzativa del presidio ospedaliero unico di area vasta 2. Mentre Senigallia è rimasta a bocca asciutta però, Jesi e Fabriano (che compongono il presidio unico assieme a Senigallia) hanno fatto incetta di funzioni organizzative e sono sedi di più direzioni. 

«L’allontanamento delle sedi dallo stabilimento ospedaliero di Senigallia – ha dichiarato Luca Santarelli nella sua mozione – è conseguenza di una precisa scelta aziendale ed ha reso sempre più difficile il contatto e l’interlocuzione dei servizi presenti a Senigallia con i centri decisionali stessi». Di fatto a oggi risulta molto complicato interagire anche solo per acquistare materiale di cancelleria.

Luca Santarelli in consiglio regionale
Luca Santarelli in consiglio regionale

Al consigliere di Senigallia ha risposto l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini che ha parlato più volte di revisione del piano socio-sanitario regionale, da effettuarsi però nell’ambito del decreto 70/2015 (Balduzzi) che impone forti limiti. Le numerose disfunzioni pongono la maggioranza, ha spiegato, di fronte a un grosso impegno per sistemare la situazione sanitaria eredità della precedente amministrazione regionale. Da marzo, ha annunciato, partirà una campagna di ascolto degli stakeholders e dei vari portatori di interessi per poter adeguare alle reali esigenze il piano socio-sanitario regionale, tenendo conto delle prossime disposizioni governative.

«Finalmente qualcosa si muove – ha dichiarato infine Luca Santarelli. L’allontanamento da Senigallia delle strutture strategiche fondamentali per l’attività organizzativa e gestionale ha reso difficile, talvolta impossibile, il contatto con le sedi centrali dislocate a Jesi e Fabriano, preposte a concedere risorse, materiali tecnici, informatici, farmaci e dispositivi, presidi, manutenzione. L’assessore Filippo Saltamartini che si è impegnato a rivedere le posizioni organizzative e a colmare le lacune venutesi a creare con le varie determine del Direttore Generale dell’ASUR succedutesi dal 2015 in poi, impegnandosi in prima persona».

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