Senigallia

Oncologia, carriera e comunicazione. Questo è “Women for Oncology”

A Senigallia l'incontro del network internazionale che ha tra gli obiettivi quello di sostenere la carriera della donna-medico, fornendo strumenti utili a superare le difficoltà professionali e personali legate al genere femminile. L'attività della rete nelle parole della responsabile Scientifica Rossana Berardi

Al centro Rossana Berardi nel convegno di Senigallia

SENIGALLIA- A Senigallia il convegno di “Women For Oncology”, la rete a sostegno delle donne oncologhe italiane. L’obiettivo di W4O è di sostenere la carriera della donna-medico in oncologia, fornendo strumenti utili a superare le difficoltà professionali e personali legate al genere femminile. Responsabile Scientifico di W4O è Rossana Berardi, Direttore Clinica Oncologica e Prof. Associato in oncologia medica UNIVPM Ospedali riuniti di Ancona. La senigalliese, figlia di due coriglianesi, Leonardo Berardi e Diletta Benvenuto, è diventata la più giovane direttrice della Clinica di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona a soli 42 anni. Già professore associato in Oncologia medica, è direttrice della Scuola di Specializzazione in Oncologia e del Centro di Riferimento Regionale di Genetica Oncologica e Vice Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari (Disciclimo) dell’Università Politecnica delle Marche. Rossana Berardi, assumendo il prestigioso incarico, è venuta a sostituire l’ex primario Stefano Cascinu, luminare nel mondo dell’oncologia, che ha portato il reparto oncologico di Ancona a livello europeo. Nonostante sia un’oncologa di prestigio europeo, Rossana non ha perso la disponibilità e la sua umiltà per cui si è sempre contraddistinta, fin da studentessa. Berardi lotta ogni giorno perché si possa riuscire a sconfiggere il cancro, ma lotta anche perché i malati possano convivere con il tumore, lottando per vincere quella che fino a qualche anno fa, era spesso considerata una battaglia persa.

Dottoressa Berardi di cosa si occupa “Women For Oncology”?
«Di fare crescere le donne da un punto di vista della comunicazione. Da un anno e mezzo a questa parte stiamo lavorando per incrementare queste competenze».

W4O si rivolge ad oncologhe che hanno già raggiunto fasi apicali della propria carriera?
«Negli ultimi eventi abbiamo scelto una fascia di età compresa tra i 35 ed i 55 anni: si tratta di medici sufficientemente strutturati da un punto di vista lavorativo per potere acquisire ulteriori abilità e crescere, ci siamo rivolte a quelle che diventeranno le direttrici di domani».

Quante sono attualmente i primari donna in Italia?
«Soltanto il 15% dei 223 primari di oncologia in Italia è donna, sono dati relativi al 2016, ma non credo che in questi mesi la situazione siamo molto cambiata».

Che temi affronta il convegno di W4O in programma oggi e domani alla Rotonda a Mare?
«Parleremo della leadership al femminile, della comunicazione trasversale con i mass media, comunicazione verbale soprattutto nel contesto ospedaliero, ma tratteremo anche la comunicazione scientifica e quella con le istituzioni».

Da chi è formato “Women For Oncology”?
«Da donne oncologhe provenienti da tutta italia all’interno c’è un comitato scientifico che segue tutte le progettualità. Questa è la prima tappa marchigiana da quando il gruppo si è costituito».

Oltre ad essere la Responsabile Scientifica di W4O è il direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, come vi muovete a livello locale? Esiste un’associazione?
«Io sono il referente di W4O per le Marche. A livello locale ci muoviamo con altre metodiche ed altre potenzialità. Io rappresento l’Università politecnica delle Marche con cui stiamo creando percorsi di formazione e crescita, non esclusivi nei confronti degli uomini. Ci sono anche una serie di attività locali in parti legate alla crescita professionale degli Ospedali Riuniti di Ancona e della Regione in generale dove stiamo costituendo una rete oncologica tra i professionisti».

Qual è l’obiettivo che state cercando di raggiungere attraverso questa rete oncologica formata da professionisti che operano nelle Marche?
«Tentare di rendere sempre più omogenei efficaci e tempestivi i nostri comportamenti. Stiamo facendo in modo che il paziente che si rivolge ad una delle oncologie marchigiane possa avere le stesse risposte che potrebbe ottenere in un’oncologia del nord piuttosto che da altre parti, stiamo creando una rete ben definita che il malato può percorrere facilmente».

Il lavoro di squadra che state facendo a livello locale riguarda solo i medici?
«No, parliamo di un lavoro di rete tra tutte le associazioni di volontariato delle Marche,  dove stiamo organizzando dei corsi di perfezionamento, anche universitari, rivolti agli operatori, volontari e a chiunque rientra a 360 gradi nella cura del paziente oncologico».

Quanto è importante “fare rete” tra medici, tra volontari, tra operatori?
«Non è importante ma fondamentale. Facciamo rete e facciamolo soprattutto tra persone valide e meritevoli. Ma senza creare gruppi o fazioni. Perché tutto questo sia possibile dobbiamo essere uniti e andare nella stessa direzione».

Quanto è importante tutto questo per un paziente?
«Importantissimo. La rete tutela il paziente, ha un professionista qualificato che si prende cura di lui, non deve fare viaggi della speranza perché lo trova vicino casa ed è qualificato sia professionalmente che a livello comunicativo».

E sapere comunicare con un malato di cancro, quanto conta?
«Il paziente oncologico percepisce il 75% della sua cura attraverso la comunicazione. Quando offriamo le migliori terapie in realtà, quello che fa la differenza, è come ci approcciamo. Nella mia clinica ho fortemente voluto progetti che si prendano cura della persona, al di là delle terapie».

Un paziente che ha bisogno di voi, come può trovarvi?
«Un paziente marchigiano che deve avere risposte oncologiche può rivolgersi all’oncologia più vicina al proprio domicilio. Le risposte a molte domande sono sul sito www.oncologiamarche.it e la pagina Facebook Oncologia Marche dove possono essere richieste anche informazioni. Per quanto riguarda W4O lavoriamo con i social, c’è una pagina Facebook account Twitter oppure ci si può rivolgere a me, che sono la referente per le Marche».

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