Senigallia

Senigallia: sparò al figlio, condannato a 22 anni Loris Pasquini

La sentenza della Corte di Assise è arrivata questa mattina per l’ex ferroviere accusato del delitto di Roncitelli

L'abitazione di via Sant'Antonio teatro dell'omicidio; Loris Pasquini

SENIGALLIA – Non è passato nemmeno un anno e per Loris Pasquini oggi è arrivata la condanna in primo grado a 22 anni di carcere. Omicidio volontario aggravato dalla parentela e detenzione illegale di arma, una Beretta calibro 9 mai denunciata. L’uomo, 72 anni, ex ferroviere, è accusato di aver ucciso il figlio Alfredo, 26 anni, sparando un colpo di pistola lo scorso 29 marzo, nella casa di Roncitelli, frazione di Senigallia. La Procura, con il pm Paolo Gubinelli, aveva chiesto il giudizio immediato vista l’evidenza della prova. Pasquini padre aveva confessato poco dopo i fatti, parlando di legittima difesa perché tra i due era scoppiato un violento diverbio e il figlio lo aveva preso a bastonate. La Procura aveva chiesto una condanna a 15 anni ma la Corte, considerando le aggravanti prevalenti sulle attenuanti, ha alzato gli anni con il minimo della pena prevista.  Il giudizio immediato era stato chiesto subito dopo il deposito dell’autopsia del medico legale Raffaele Giorgetti. L’imputato oggi, difeso dagli avvocati Silvia Paoletti e Roberto Regni, era in aula alla lettura della sentenza. Attualmente è ai domiciliari con il braccialetto. La difesa, lette le motivazioni, ricorrerà in appello. Gli avvocati hanno sempre sostenuto l’incapacità di intendere del loro assistito e l’esasperazione di una convivenza difficile tra padre e figlio dove il primo aveva anche sporto denuncia per maltrattamenti.

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