SENIGALLIA – Non rispetta gli orari di lavoro che le sono stati imposti e che sono diversi da quelli sottoscritti. Per questo motivo una dipendente di un negozio, sito all’interno di un centro commerciale senigalliese, è stata cacciata dal luogo di lavoro. Fatto avvenuto oggi, 5 ottobre, riferisce la Filcams Cgil di Ancona che si dichiara pronta a sostenere la lavoratrice in qualsiasi sede.
La denuncia parte dalla donna che si è rivolta al sindacato per far valere i propri diritti. Secondo la Cgil, l’azienda attuerebbe un «comportamento illegittimo» nel chiedere alla dipendente di osservare orari di lavoro diversi da quelli sottoscritti, «tra l’altro applicando un contratto nazionale pirata». Stando alle dichiarazioni rese dalla donna al sindacato non sarebbe la prima volta che la lavoratrice viene cacciata per questa ragione.
Illegittimo perché «la lavoratrice non ha mai espresso il proprio consenso», spiega Sara Dominella, segreteria provinciale della Filcams, la categoria Cgil di Ancona che si occupa di commercio, turismo e servizi. «Alla lavoratrice, assunta nel 2012, è stato imposto un diverso orario di lavoro senza il suo coinvolgimento e la sua autorizzazione».
La Cgil ha interpellato anche l’Ispettorato del lavoro ma senza ottenere alcun miglioramento nella situazione. «L’azienda ha continuato ad imporre alla dipendente un orario diverso da quello previsto con un utilizzo improprio e non consensuale della flessibilità, istituto che, invece, va concordato e retribuito. Per questo motivo, la lavoratrice – prosegue Dominella – è stata cacciata più volte dal luogo di lavoro. Non solo: l’azienda sta applicando, dal 2014, un contratto peggiorativo a livello economico dove neanche si prevede il riconoscimento della 14esima».
