Senigallia

Senigallia, negata sospensiva su ponte Garibaldi. Le associazioni: «Preso atto ma non ci convince»

Amaro commento alla sentenza del Tar Marche, ma «la battaglia civile contro il pericolo di danno grave e irreparabile alla città del nuovo ponte Garibaldi continuerà, in altre sedi e in altre forme»

Il progetto del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia
Il progetto del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia

SENIGALLIA – «Prendiamo atto della mancata sospensiva decisa dal TAR Marche, che rispettiamo, anche se non ci convince la mancata valutazione del parere della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio che chiedeva venissero fatti progetti alternativi. Riteniamo perciò doveroso proseguire nella nostra battaglia a tutela dell’interesse culturale, paesaggistico e ambientale di Senigallia contro un’opera imposta unilateralmente dal Vice Commissario». Sono le parole con cui le associazioni ambientaliste che hanno presentato il ricorso al Tar commentano la sentenza di oggi, giovedì 8 maggio.

Resta il parere decisamente negativo sul progetto del nuovo ponte Garibaldi che «se realizzato, danneggerà irreversibilmente il nostro centro storico e non servirà per la sicurezza dalle alluvioni non assolvendo ad alcuna funzione di contenimento del rischio idraulico. Quel costosissimo “ponte a brugola” toglierà importantissime risorse che potrebbero essere investite per realizzare le vasche di espansione e di laminazione, uniche opere in grado di impedire future esondazioni». Detto ciò, le quattro associazioni che hanno svolto l’unica vera opera di opposizione in città, continueranno a fare battaglia in altre forme e sedi.

Ma da Italia Nostra (Sezione di Senigallia), Gruppo Società Ambiente (GSA), Associazione Confluenze, Archeoclub d’Italia (Sede di Senigallia) e Amici della foce del fiume Cesano arriva anche la replica alle affermazioni del “Comitato tra 2 fiumi”. «E’ il caso di precisare che, come dice l’ordinanza del TAR, “alcune delle doglianze di parte ricorrente non coinvolgono interessi di soggetti terzi diversi dal Comune di Senigallia”, il che significa che era del tutto inammissibile per difetto di interesse, infondato e strumentale il “controricorso” del “Comitato tra 2 fiumi”. Questo perché il TAR conferma che il nostro ricorso comportava solo effetti per il Comune di Senigallia, perché riguardava il progetto del nuovo ponte, il che dimostra semplicemente che l’intervento del “comitato” è inammissibile per difetto di interesse. Da qui deriva anche, non un implicito accoglimento, ma un evidente difetto di legittimazione e dell’interesse ad intervenire da parte di quel “comitato”. Se il TAR dice che l’effetto del nostro ricorso è limitato e circoscritto ciò significa che l’interesse ad intervenire è limitato ai soggetti che sarebbero in qualche modo coinvolti, e il “comitato”, sul progetto di nuovo ponte Garibaldi nel Comune di Senigallia non lo è».

«Lo ripetiamo per l’ennesima volta: un eventuale accoglimento del nostro ricorso contro il provvedimento di approvazione del nuovo ponte non avrebbe travolto gli atti già adottati, i provvedimenti e i procedimenti conclusi e tutto ciò che si è già perfezionato ai sensi delle ordinanze emergenziali. Il nostro ricorso al Tar (e quelli futuri) riguarda il progetto del nuovo ponte quindi non avrebbe toccato quanti hanno avuto i risarcimenti dei danni dell’alluvione. Il nostro ricorso al Tar non li riguardava e i loro rimborsi non sarebbero stati toccati, come strumentalmente e falsamente si è voluto far credere» concludono le associazioni senigalliesi sostenute da circa 10 mila firme di contrari al progetto presentato da Anas.