Senigallia

Mozione di sfiducia verso il sindaco di Senigallia: è “gelo” con Sbc ma anche con gran parte della popolazione

Diversi gli atti che il primo cittadino non ha gradito e che l'hanno spinto a non partecipare all'incontro promosso dalla lista di Sartini

Maurizio Mangialardi e Giorgio Sartiniq
Maurizio Mangialardi e Giorgio Sartini

SENIGALLIA – La mancata risposta all’invito e la mancata partecipazione al convegno sullo stato del fiume Misa da parte del sindaco Maurizio Mangialardi e del dirigente alla protezione civile Gianni Roccato, hanno fatto infuriare i componenti della lista Senigallia Bene Comune. Dalla lista civica fanno sapere che al prossimo consiglio comunale verrà presentata una mozione di sfiducia verso il primo cittadino.

È ormai una situazione insanabile quella creatasi dopo la tavola rotonda sul Misa, in cui si è parlato di sicurezza, di incolumità dei cittadini, di salvaguardare i loro beni e quelli pubblici. L’invito senza risposta e quelle sedie non occupate da alcun rappresentante del Comune di Senigallia, nemmeno in vece, hanno di fatto dato inizio a una “guerra fredda” tra Mangialardi e il consigliere Sbc Giorgio Sartini. Un gelo che tra l’altro va avanti da tempo ma che si è acutizzato giovedì sera all’auditorium San Rocco. Auditorium dove erano invece presenti 150 famiglie alluvionate, varie componenti della popolazione senigalliese e tante altre (circa 600) erano connesse via web all’appuntamento sulle criticità del fiume Misa.

Presenti erano anche alcuni membri di Rifondazione Comunista Senigallia e diversi militanti di Potere al popolo Senigallia. Entrambe le forze politiche cittadine hanno assistito alla serata in cui sono stati snocciolati alcuni dati sulla portata del fiume Misa nei vari punti, delle continue allerte, del costante rischio idrogeologico e delle prospettive che potrebbero emergere con alcuni lavori. Ed entrambe le forze politiche hanno ribadito e confermato il proprio sostegno al comitato degli alluvionati Misa e al coordinamento dei vari comitati sorti dopo l’alluvione del 3 maggio 2014.
«Non è possibile – tuonano da Rifondazione comunista – dopo quasi 4 anni stare a ragionare ancora sul cosa fare. Per combattere la scarsa manutenzione dei corsi d’acqua da parte degli enti preposti occorre attivarsi per il controllo popolare. Sono le mancanze a generare queste criticità idrogeologiche, con conseguenze drammatiche per la popolazione, anche sotto il profilo psicologico. Occorre tenere alta l’attenzione e gli occhi ben aperti, non solo sul livello del fiume, ma su come viene governata la città».

«Era piuttosto grande il vuoto delle istituzioni – spiegano invece i componenti di Potere al Popolo – in particolare del sindaco Mangialardi e dell’assessore regionale Sciapichetti. Ciò che più ci tocca e che ci trova completamente d’accordo, sono gli interventi dei cittadini. Quello di Montesi e Mencarelli, abitanti della Marazzana, quasi sempre i primi a rischio esondazione, quelli che domenica scorsa (4 marzo, Ndr) già alle 6 del mattino erano a controllare il fiume e i suoi argini, quelli che hanno iniziato a chiamare a destra e a manca, quelli che hanno insistito finché non hanno visto prendere provvedimenti, e non si sono accontentati di rassicurazioni telefoniche… hanno dovuto arrivare a chiamare in Regione! Quello di un cittadino di Corinaldo che ha parlato di mancata manutenzione del Nevola, il fiume che si lega al Misa all’altezza di Casine di Ostra. Quello di un imprenditore agricolo di Casine di Ostra che ha subito danni a 5 zeri nel 2014. O quello di un cittadino facente parte del contratto di fiume che ha parlato delle ricadute sulla salute psicologica dei cittadini nelle zone più a rischio: se alle 6 della domenica mattina quando piove invece di godersi l’intimità della casa e della famiglia si è costretti ad andare lungo il fiume per monitorare la situazione, vuol dire che qualcosa non va!»

Da lì è partita l’idea della mobilitazione: da alcuni cittadini stanchi delle promesse non mantenute. Stanchi delle opere non fatte, delle rassicurazioni vuote. Ma prima di qualsiasi mossa e manifestazione, si terrà un consiglio comunale, martedì 27 marzo. Un consiglio comunale in cui la stessa lista Senigallia Bene Comune – tramite il consigliere Giorgio Sartini – presenterà, oltre alla sfiducia verso il primo cittadino, anche altre quattro mozioni.

Una riguarderà l’auspicato riconoscimento nei confronti dei due cittadiniMatteo Montesi e Stefano Mencarelli – che hanno mostrato alto senso civico recandosi sull’argine del fiume la mattina del 5 marzo e allertando gli enti competenti fino a che non sono arrivate le ruspe sul fiume in piena emergenza.
Un’altra riguarda invece il mancato riscontro da parte della giunta comunale alle illegittimità evidenziate dal Mef, il ministero dell’economia e delle finanze nell’agosto 2016. La terza – assieme a Martinangeli (M5S), Palma (M5S) e Da Ros (Lega) – è relativa all’annullamento in autotutela della delibera istitutiva dell’unione  dei comuni “Le Terre della Marca Senone” per violazione del Testo Unico sugli Enti Locali. La quarta mozione vuole impegnare la giunta a costituire il Comune parte civile nell’instaurando processo penale relativo all’alluvione del 03 maggio 2014.

Per chiunque volesse seguire i lavori consiliari, sarà attiva la diretta streaming al link: http://senigallia.halleymedia.com/.

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