Senigallia

Montignano, scuola ancora chiusa. Il Pd: «Bastava un po’ di programmazione»

Durante l’ultimo consiglio comunale, i dem hanno criticato l'atteggiamento della giunta: «Scelta drastica per fessure già presenti da tempo». Il sindaco: «A breve il sopralluogo e capiremo il da farsi»

La scuola Pieroni a Montignano di Senigallia
La scuola Pieroni a Montignano di Senigallia

SENIGALLIA – La scuola Pieroni di Montignano torna al centro del dibattito politico. Durante l’ultimo consiglio comunale l’opposizione ha incalzato la giunta per conoscere i motivi, oltre alla questione ormai nota delle fessure, che hanno portato alla scelta di chiudere il plesso e di trasferire per quest’anno scolastico gli alunni nelle scuole di Marzocca. L’istituto Pieroni è stato infatti chiuso appena sette giorni prima dell’inizio delle lezioni per – secondo l’amministrazione comunale – un aggravarsi delle fessure già presenti sui muri dell’edificio. Ma la motivazione ufficiale non convince gli esponenti del Partito Democratico cittadino.

A sollevare il tema è stata la consigliera Chantal Bomprezzi che ha interpellato direttamente il sindaco Olivetti sul presente e sul futuro della scuola situata nella frazione collinare senigalliese. Bomprezzi ha spiegato come le fessure siano «già presenti da tempo», una problematica che lo stesso Pd ha dovuto affrontare quando era, fino a un anno fa, al governo di Senigallia. Motivo quindi «non sufficiente per prendere una decisione così drastica» quale quella di chiudere il plesso di Montignano e trasferire a Marzocca i giovani alunni.

La risposta è arrivata dal sindaco Massimo Olivetti il quale ha spiegato di aver «richiamato l’ingegnere che ha stilato la prima valutazione, nel 2019, per verificare lo stato reale in cui versa la scuola». Entro i primi dieci giorni di ottobre dunque «ci sarà un sopralluogo: le relazioni ci permetteranno di capire gli interventi necessari. Già un intervento (il recupero funzionale dell’edificio per 3,85 milioni di euro, Ndr) era a bilancio per il 2022-2023, vedremo di liberare le risorse almeno per la scuola dell’infanzia, mentre per la primaria dobbiamo ancora vedere. Comunque una cosa la voglio assicurare: come ho già detto nell’incontro con i genitori degli alunni della frazione – ha concluso il sindaco – riteniamo che la scuola, per i numeri che ha, per il luogo e per la struttura debba rimanere lì a Montignano e aperta. In passato era stata ipotizzata l’idea di accorparla con le scuole di Marzocca, ma noi non siamo intenzionati a procedere in tale direzione».

Critica la risposta della consigliera dem Bomprezzi: «Come gruppo consiliare abbiamo acquisito il verbale della relazione, dove si parla di fessure o di problematiche del passato ma non di necessità di chiudere la scuola. Sono affermazioni di spessore ben diverso». Opinabile anche la modalità con cui si è giunti a tale risultato: «E’ stato svolto il sopralluogo a settembre inoltrato, in un edificio che già si sapeva presentava dei problemi, e solo dopo la richiesta del dirigente scolastico. Ci sembra, come gruppo consiliare, che questa amministrazione tenda a barcamenarsi quando tratta tematiche difficili, e a scaricare le responsabilità su altri o a rimandare la decisione. Intanto la scuola è chiusa per una condizione identica al passato e ora si riscontra una situazione quasi fuori controllo a Marzocca. Bastava un po’ di programmazione per evitare tutto ciò, in un periodo per giunta di massima attenzione per l’emergenza covid».

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