Cronaca

Montemarciano, sassi contro il vetro della palestra

Sull'episodio indagano i carabinieri. L'assessore allo Sport Monica Magnini solleva la riflessione sul ruolo della famiglia. Ecco cos'è accaduto

Una pietra è stata lanciata contro il vetro della palestra comunale a Montemarciano

MONTEMARCIANO – Una grossa pietra scagliata contro la vetrata della palestra comunale del paese, in via Marotti, vicinissima all’Istituto comprensivo Montemarciano-Marina. La palestra, in uso alle società sportive del paese, è stata oggetto di un atto vandalico commesso da ignoti nella notte di venerdì 18. Proprio durante una sessione di allenamento, ieri è stato scoperto il danno. Un episodio di violenza gratuita, o forse un grido d’allarme della parte più fragile della società, quella dei giovani, che sta subendo le conseguenze pesanti di questo tempo difficile.
La riflessione l’ha sollevata l’assessore allo Sport Monica Magnini, commentando sui social, certo con amarezza, il gesto ai danni della palestra.

«È vero che i tempi sono cambiati – spiega l’assessore – e non sempre si possono fare i paragoni, ma il concetto di educazione non è cambiato. Sempre quello è. Eri educato negli anni ’80, sei educato oggi. Quando ero adolescente non ho memoria che da noi a Montemarciano si verificavano episodi così frequenti di teppismo. Anzi credo proprio che non si verificavano, massimo si rompeva qualche vetro con pallonate involontarie. Eppure non c’erano centri di aggregazione, le telecamere non sapevamo neanche cosa fossero e i pochi vigili andavano in giro in bicicletta. Ma c’era la famiglia. Come è giusto che sia. I genitori, salvo rare eccezioni, erano attenti e presenti. Oggi invece la famiglia rappresenta la principale incubatrice di futuri baby criminali; i genitori sono spesso disattenti a volte perché oberati da mille impegni, a volte semplicemente per superficialità, a volte controllano in maniera asfissiante i figli, spesso sono di un permissivismo eccessivo».

L’assessore Magnini riflette sul cambiamento della società e dei tempi, ma ricorda in base anche alla propria esperienza personale e familiare, come «i miei figli che sono stati adolescenti qualche anno fa e trent’anni dopo di me, alle 11 di sera d’inverno erano già a letto da un po’ perché il giorno dopo c’era scuola – continua – la scuola era importante e in classe ci si doveva presentare freschi, non reduci da nottate quasi insonni, soprattutto a 13-14-15 anni».

E torna sui fatti di venerdì, di cui sono stati interessati i carabinieri. «I gravi episodi di violenza di questi giorni, perché di violenza si tratta, credo siano frutto di bravate di adolescenti, forse anche di ragazzini più piccoli. Ma mi chiedo: questi ragazzini dove vanno girando alle 11 di sera di febbraio? Ma i genitori dove sono? Troppo facile dare la colpa alle istituzioni, ai centri di aggregazione che sono chiusi, alle telecamere che non ci sono, al lavoro poco attento delle forze dell’ordine. Le famiglie sono la base di tutto e quelle non in grado di educare, perché purtroppo ce ne sono, dovrebbero accogliere con favore la mano che si tende per un aiuto invece che allontanarla. Perché è questo che succede». L’assessore poi coglie l’assist delle inevitabili (facili) polemiche sollevate sui social e rassicura: «Il centro di aggregazione a giorni aprirà e a breve verranno installate diverse telecamere in punti cruciali del territorio – conclude – Vedremo se le cose cambieranno».

Ti potrebbero interessare