Senigallia

Montemarciano, dal M5S interrogazione parlamentare sulla ex Montedison

I pentastellati: «Lungaggini burocratiche e ritardi macroscopici nella bonifica: vogliamo conoscere lo stato dei fatti»

Patrizia Terzoni. Foto tratta da patriziaterzoni.it
Patrizia Terzoni. Foto tratta da patriziaterzoni.it

MONTEMARCIANO – Lungaggini burocratiche, ritardi macroscopici nonostante i tempi previsti dalle leggi in materia, bonifica mai completata, pericolosità non eliminata. È nettamente negativo il parere del Movimento 5 Stelle sullo stato dell’area denominata ‘ex Montedison’ di Falconara Marittima, al confine con Montemarciano. La questione è stata sollevata anche in Parlamento tramite un’interrogazione dell’on. Patrizia Terzoni al ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani.

Per completare tutte le procedure amministrative per approvare i progetti di bonifica nelle aree inquinate il D.lgs. 152/2006 impone una tempistica di 18 mesi e già dal 26 febbraio 2001 il Comune di Montemarciano chiedeva di realizzare indagini sulla natura dei materiali e sull’eventuale pericolosità del campo di calcio adiacente alla parrocchia di S. Maria della Neve e S. Rocco, confinanti con l’impianto. Nel 2003 veniva perimetrato il Sito Nazionale di Bonifica di Falconara e da allora sono trascorsi 21 anni di passaggi burocratici. Di fatto però c’è ben poco.

«L’area dell’impianto è stata qualificata come sito di bonifica di interesse nazionale dal Ministero dell’ambiente. Al di là di tutti i progetti fantastici e futuristici di riqualificazione presentati dalle varie amministrazioni, abbiamo ritenuto di attivarci per chiedere un intervento di accelerazione e trasparenza sullo stato dei fatti. Ringraziamo la nostra deputata Patrizia Terzoni che ha preparato con sollecitudine una  interrogazione in parlamento» spiegano dal M5S di Montemarciano.

Il complesso industriale ora in degrado ex Montedison, a Falconara Marittima, al confine con Montemarciano
Il complesso industriale ora in degrado ex Montedison, a Falconara Marittima, al confine con Montemarciano

«Fin ora – si legge nell’interrogazione della Terzoni – sono state realizzate solo parziali opere di rimozione dei materiali inquinanti permanendo nel sito rifiuti pericolosi senza neanche conoscere in maniera appropriata l’estensione delle aree interessate dai rifiuti e dalla contaminazione; secondo il report del Mite al 30 giugno 2021 per l’intero sito di Falconara era stato “raggiunto” lo 0% di aree bonificate con procedimento concluso». 

Da qui le domande al ministro Cingolani che mirano a conoscere se siano stati effettuati interventi di messa in sicurezza e/o prevenzione in attesa degli esiti del Piano di Caratterizzazione nonché del progetto di bonifica; sapere se ci sono stati inadempimenti tra i compiti assegnati al ministero e quali provvedimenti in caso sono stati adottati, compresa l’eventuale attivazione del nucleo Noe dei Carabinieri o la segnalazione alla Corte dei Conti di tutti i possibili reati connessi a «questa incresciosa situazione in considerazione dei ritardi macroscopici accumulatisi nei decenni».

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