Senigallia

A Senigallia si parla del “modello Riace”

Il Centro Teatrale Senigalliese e lo Spazio Autogestito Arvultura presentano il libro della giornalista Tiziana Barillà “Mimì capatosta - Mimmo Lucano e il modello Riace”. Appuntamento lunedì 3 dicembre

Domenico Mimmo Lucano
Domenico Lucano (foto Wikipedia)

SENIGALLIA – “Mimì capatosta – Mimmo Lucano e il modello Riace”- Questo è il titolo del libro scritto dalla giornalista Tiziana Barillà, edito da  Fandango, che verrà presentato a Senigallia lunedì 3 dicembre alle 21.15 presso l’Auditorium San Rocco. L’iniziativa è promossa dal Centro Teatrale Senigalliese e dallo Spazio Autogestito Arvultura. Oltre all’autrice, interverranno Francesca Berardi, direttrice artistica del Centro e Sergio Sinigaglia attivista dell’Arvultura.

«Fino a pochi anni fa – raccontano i promotori dell’iniziativa di domani -, Riace era conosciuta per i suoi Bronzi, scoperti casualmente  nel lontano 16 agosto del 1972 da un sub e per essere collocata in un territorio come la locride dove da decenni detta legge la ndrangheta. Poi, nel 1998, l’arrivo di un barcone di profughi, in prevalenza curdi, cambierà completamente il destino delle poche centinaia di abitanti che ancora risiedono nel piccolo comune spopolato da anni a causa dell’emigrazione verso l’estero e il Nord Italia. Il protagonista, non il solo, di un progetto di accoglienza che in poco tempo diventerà un modello virtuoso e farà il giro del mondo, è Mimmo Lucano, sin da giovane impegnato nel circuito dell’associazionismo di sinistra. L’idea è semplice quanto efficace: al modello prevalente in Italia di concentrare i migranti nei grandi centri urbani, provocando spesso tensioni con gli abitanti locali, cogliere la grande opportunità data dai flussi migratori, in termini di ricchezza umana e culture rappresentate da chi fugge da guerre e fame, proponendo una accoglienza diffusa e decentrata nei piccoli paesi alla prese da tanto tempo con un irreversibile spopolamento. Riace un tempo contava 4.000 abitanti, nel 1998 ne ha appena un migliaio, in gran parte anziani. Lucano si fa artefice del percorso di coabitazione coinvolgendo oltre gli stessi migranti e i residenti, il tessuto associativo del territorio, sfidando interessi mafiosi e speculazione che dettano legge. Nel 2004 si presenta con una lista civica e viene eletto sindaco. Riace diventa un esempio, rinascono attività artigianali, si riempono le case lasciata tanti anni fa da chi è emigrato. Altri paesi imitano il piccolo comune calabrese».

Come è noto, ricordano il Centro Teatrale Senigalliese e lo Spazio Autogestito Arvultura,  Mimmo Lucano, in qualità di sindaco, «è stato recentemente colpito da un grave provvedimento della magistratura in armonia con il pesante clima presente nel nostro Paese che mira a colpire i migranti, nonché i progetti e le associazioni che li sostengono, come dimostrano il criminale Decreto Salvini e le iniziative del precedente Ministro dell’Interno Minniti. La serata sarà quindi anche un preziosa occasione per fare il punto sulla situazione e sapere cosa sta accadendo a Riace dopo l’allontanamento di Lucano».

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