Senigallia

Guenci, un Forrest Gump in pattini

A cinquantuno anni è pronto a partire da Senigallia per fare il giro d'Europa in pattini. Da tempo si allena per superare il record mondiale di Khoo Swee Chiow. Il suo record sarà 7 mila km in 80 giorni

Mauro Guenci

SENIGALLIA- A cinquantuno anni è pronto per una nuova impresa, percorrere in pattini 7 mila chilometri in ottanta giorni. Lui è Mauro Guenci, pattinatore senigalliese pluri campione del mondo, noto a tutti per avere messo a segno record su record. Da quasi dieci anni non è più un professionista, ma si è dedicato ad allenare i giovani del Team Roller Senigallia, riscuotendo molte soddisfazioni.

L’ombra del doping

Il suo errore, quello di rivolgersi alle cure di un medico successivamente radiato dall’albo per doping. Guenci, non era solo, con lui nel 2011 sono stati indagati altri 54 professionisti. Lo scorso settembre a distanza di cinque anni, era arrivata una doccia fredda:  Mauro Guenci, tesserato FIHP, è stato squalificato per 2 anni, a decorrere dal 26 agosto 2015 e con scadenza al 25 agosto 2017 per uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito da parte di un atleta” (art. 2.2) e per “squalifica per presenza, uso o tentato uso, oppure possesso di sostanze vietate e metodi proibiti” (art. 4.2).

La nuova sfida

Guenci, quanto pesa quella squalifica?
«Nulla, mi è servita per tornare più forte di prima. Certo è stato difficile, ma meglio che è successo a me che sono riuscito a superare la cosa piuttosto che a un altro. Si tratta di un processo alle intenzioni, avrei dovuto rivolgermi in appello al Tribunale di Losanna, questo significherebbe altri soldi spesi in avvocati, altro tempo. Io sono pulito, lo sono sempre stato».

Com’è nata l’idea di questa nuova sfida?
«Le sfide mi caricano. Sarà un tour per le strade d’Europa, l’intenzione è anche quella di portare in giro con noi le eccellenze marchigiane, un modo per fare conoscere ancora di più la nostra terra».

Ha già una data?
«Stiamo ancora cercando degli sponsor, è un progetto ambizioso, ci vogliono 100 mila euro. Con me deve viaggiare una carovana, dei giudici, tutto deve essere in regola».

Ha già un percorso di massima?
«Toccheremo le capitali europee, passeremo per l’Italia, Slovenia, Austria, Francia, Germania e forse Spagna».

Quanti chilometri pensa di fare ogni giorno?
«Cento, ho previsto degli “Step snack”, perché dovrò alimentarmi, si perdono molte energie, circa 2500 calorie al giorno. Sarò seguito da dei medici».

E con quali pattini correrà?
«Si tratta di pattini in carbonio fatti su misura artigianalmente. A tre ruote. Velocissimi».

Lei è già pronto per partire?
«Il progetto c’è da tempo, per quanto riguarda me, sono pronto per partire anche domani. Il periodo migliore è sicuramente quello estivo, anche se pattinare con la pioggia non mi spaventa, l’ho già fatto in passato ad Atlanta, posso rifarlo ora».

Oltre al tour c’è anche un altro progetto in cantiere?
«Si quello di fare da coach, stiamo valutando di organizzare dei corsi in cui non sarò in veste di pattinatore ma in quella di motivatore. Sono allenatore, allenatore di me stesso, coach dei ragazzi, consigliere degli amici, insomma, mi viene bene stimolare gli altri. Ogni giorno do “benzina” ai miei ragazzi e loro vincono, questa per me è una grande soddisfazione».

Nel suo team ci sono soprattutto giovanissimi?
«A 19 anni se ne vanno da Senigallia per fare l’Università, l’abbiamo provato, ma l’allenamento “per corrispondenza” non da risultati. Hanno bisogno di avermi vicino, vedermi ogni giorno. Abbiamo soprattutto giovani che vincono e tanto, quest’anno ho fatto anche un esperimento con i bambini da tre anni, parlano poco ma pattinano».

Una vita sulle rotelle…
«Per vent’anni sono stato nel corpo dei Vigili del Fuoco ma ho sempre pattinato. Sono un Forrest Gump sulle rotelle».

Ti potrebbero interessare

Ad Ancona brilla la stella di Filippo Tortu

Il velocista sardo inizia dal Palaindoor dorico il suo nuovo anno migliorando il record personale sui 60 metri: «È stata una bella gara. Sfiderò Cristiano Ronaldo su questa distanza»