Senigallia

Le Marche e la Nautica, Mario Mainero: «Un distretto vincente»

Il “sarto” delle vele, fondatore della Challenger Sails di Senigallia nonché presidente Cna Nautica nazionale, ci parla delle prospettive del settore

Mario Mainero

SENIGALLIA – Lo definiscono il “sarto” delle vele. Con la sua azienda, la Challenger Sails, è conosciuto in tutto il mondo. Stiamo parlando di Mario Mainero, imprenditore di Senigallia nonché presidente Cna Nautica nazionale e al vertice della locale associazione di categoria. Una vita per il mare.

«La passione per la barca a vela – racconta Mainero – è iniziata a dodici anni e si è trasformata in un lavoro. La Veleria Challenger Sails nasce nel lontano 1977 e continua oggi con la seconda generazione che sta affiancando ed espandendo l’azienda. Ora, alla tradizionale produzione di vele, abbiamo aperto settori riguardanti le coperture High Tech per grandi ambienti, tappezzeria nautica e navale, cover tecniche per l’aeronautica militare. Impieghiamo dieci collaboratori e disponiamo di due unità produttive, una di grandi dimensioni a Senigallia ed una di supporto all’interno di MarinaDorica di Ancona».

Il covid, che ha messo al tappeto diversi comparti, ha parzialmente risparmiato il settore della nautica da diporto, subendo solo una leggera paura. «Essendo una attività naturalmente “distanziata” – spiega Mainero – incontra sempre più interesse da parte della popolazione, incrementi notevoli hanno avuto le scuole per acquisire patenti nautiche, come pure le scuole di vela. Le Marche rappresentano uno dei principali poli a livello internazionale di produzione e manutenzione, le eccellenze regionali erano già presenti ma un grosso impulso si è avuto con l’arrivo di grandi gruppi capaci di intercettare il mercato mondiale della nautica. La sinergia tra essi e la rete fantastica di sub-fornitura estremamente competente ed innovativa ha reso vincente il distretto marchigiano. Ci attendiamo nei prossimi due anni un’ulteriore conferma di ciò».

Creatività, ingegno, pragmatismo. Tutte caratteristiche tipiche dell’imprenditoria marchigiana. Che paga però la carenza infrastrutturale. «Il tema delle infrastrutture – sottolinea l’imprenditore senigalliese – è anche per il nostro settore fondamentale, tutti i porti marchigiani sono in crisi di posti barca, oltre ad essere afflitti da costanti ritardi per quel che riguarda gli escavi per mantenere fondali in sicurezza per la navigazione. Il diporto nautico, non dimentichiamolo, è un grosso volano per il turismo di qualità. Un altro tema che come presidente CNA Nautica sto affrontando è quello della mancanza cronica di personale, abbiamo in programma incontri con vari istituti tecnici marchigiani per concordare percorsi di studio che ci consentano di avere giovani che si avvicinano a questo mondo così innovativo, stimolante e di grandi soddisfazioni. Quando si vara uno di questi gioielli, vanto indiscusso del “saper fare”  italiano, è sempre una grande emozione».

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