Senigallia

Senigallia, Marcello Liverani via dai social dopo il post sul ddl Zan e gli animali

La polemica non si placa: centinaia di messaggi ricevuti dal consigliere di Fratelli d'Italia: «Ho ricevuto minacce, insulti e offese per una battuta, probabilmente non capita»

Marcello Liverani
Marcello Liverani

SENIGALLIA – La pioggia di critiche e di messaggi, anche violenti, dopo il post sul ddl Zan e l’accoppiamento con gli animali, ha portato il consigliere comunale Marcello Liverani a eliminare il proprio account sul social network Facebook e su Instagram. Critiche arrivate da più parti con una risonanza nazionale che decisamente non si aspettava. Ma che avrà strascichi legali.

Anche sulla nota trasmissione radiofonica di Radio24 “La Zanzara”, infatti, è stata commentata con sarcasmo e netta critica la frase scritta sui social dal rappresentante di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Senigallia: «Se passa il ddl Zan, la prossima mossa del neoliberismo sarà quella di farvi accoppiare pure con gli animali». Il post è stato poi rimosso, così come è stato cancellato il suo account Facebook e le varie pagine create sul popolare social network, così come su Instagram.

Marcello Liverani: le critiche

La motivazione è da ricondursi alla pioggia, ma forse sarebbe meglio dire la tempesta, di critiche ricevute. Dal comitato locale di Possibile al Pd senigalliese, dai rappresentanti in consiglio regionale a tanti cittadini che hanno commentato in modo netto la propria contrarietà a quanto riportato da Liverani. Lo stesso consigliere FdI si è poi giustificato sostenendo che fosse una battuta spiritosa e che non voleva suscitare alcun vespaio di polemiche.

La frase di Marcello Liverani sul ddl Zan
La frase di Marcello Liverani sul ddl Zan

Ciò non è bastato a calmare le acque e in diversi, da varie parti d’Italia, hanno mandato messaggi offensivi o violenti. «Ho ricevuto oltre un centinaio tra minacce, insulti, offese e dileggiamenti vari da parte di quelli che io chiamo leoni da tastiera – spiega Marcello Liverani. Sono soprattutto persone appartenenti alla sinistra, come ho potuto vedere dalle loro pagine social. Persone che hanno chiamato in causa me, ovviamente, ma anche mia madre, mio padre, mio nonno e auspicando di tutto e di più. Solo una decina di persone mi ha criticato in maniera civile e a cui ho risposto dialogando che in lista avevo inserito tre persone gay, ho tanti amici gay e che non sono certo omofobo. Dalla maggioranza ho ricevuto messaggi di solidarietà, questo sì, e nessuno ha mai parlato di dimissioni. D’altronde per una battuta tipica romana, forse non capita, mi sembra un odio eccessivo».

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia ha annunciato che messaggi violenti e con insulti sono stati già acquisiti dal suo avvocato per valutare come procedere. Uno strascico legale che farà ancora parlare di questa vicenda.

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