Senigallia

Senigallia, manutenzione e pulizia dei fossi: altro botta e risposta tra Campanile e Campagnolo

Fosso Sant’Angelo e le grate di nuovo al centro del dibattito. L’affondo di Amo Senigallia: «Scarica le responsabilità». La replica: «Pensi a ciò che non ha fatto»

Il fosso Sant'Angelo a Senigallia
Il fosso Sant'Angelo a Senigallia

SENIGALLIA – Ancora un botta e risposta tra il consigliere Gennaro Campanile e l’assessora all’ambiente Elena Campagnolo. Il tema è la gestione dei fossi in generale, con un occhio particolare al fosso Sant’Angelo che nel maggio scorso tracimò allagando viale dei Pini e la zona delle Saline a Senigallia. Il capogruppo di Amo Senigallia ha ricordato in una nota stampa come ai pericoli legati all’esondazione si debba aggiungere anche quello di scansare le responsabilità politiche. E il riferimento è appunto all’assessora in quota Lega che, sul sollevamento delle grate di fosso Sant’Angelo, avrebbe risposto ad alcuni cittadini che il compito è dei tecnici, non dei politici.

«Quando Monachesi, l’assessore che c’era prima di Campagnolo, girava come una trottola in casi simili e controllava di persona se le grate del fosso di Sant’Angelo fossero alzate, nei confronti dei propri concittadini aveva sicuramente un atteggiamento diverso da quello burocrate e distaccato di chi governa ora, preoccupato più di scaricare qualsiasi colpa su altri che di risolvere i problemi – afferma Campanile specificando come quel fosso non sia mai stato un pericolo nonostante sia tombinato da parecchi anni -. A chi si dovrebbero rivolgere i cittadini del rione campo Boario che a settembre 2022 sono stati alluvionati sino alla Pace perché non furono installate le paratoie su ponte Garibaldi (come si sincerava di persona l’assessore Monachesi)? Secondo la logica “Campagnolo” la colpa potrebbe essere di chi ha costruito il ponte e non di chi non ha messo le paratoie (ma anche di chi era preposto al controllo)».

Lo stesso Campanile, assessore sino a fine 2019, ha poi evidenziato come la situazione del fosso della Giustizia, a fianco di villa Torlonia, sia una giungla di canne e vegetazione incolta, chiedendosi di chi sia la responsabilità: «è frutto dell’incapacità nel gestire l’assessorato o è una colpa dell’omino che fisicamente taglia le canne? Se la prima cosa che viene in mentre in presenza di pericolo è consultare i tomi giuridici e non pensare alle persone c’è qualcosa che non va. Beh, c’è parecchio che non va» chiosa.

Non si fa attendere la replica di Elena Campagnolo, assessora all’ambiente con deleghe anche al porto, accusando Campanile di aver riportato «twittate fuori luogo e prive di fondamento nei miei confronti», fino ad accusarlo di «stalking mediatico quotidiano, forse per nascondere quanto da lui non fatto al mio posto negli anni passati. Lo smemorato consigliere non ricorda che non ha votato a favore della delibera dell’attuale maggioranza per affidare ad un ingegnere idraulico la progettazione dello sbocco a mare del fosso di Sant’Angelo e per rendere sicuro l’accesso nella parte tombinata agli operai. Evidentemente a lui va bene la situazione così com’è, come dimostrano le mancate azioni su detto fosso quando lui era assessore all’ambiente e al bilancio, come ad esempio l’aver fatto spallucce alle richieste dei residenti che sollecitavano tali opere sin dal 2014, quando l’esondazione arrivò fino al Ciarnin e distrusse il sistema terminale del fosso».

Campagnolo spiega inoltre che «abbiamo concluso un accordo con Ferrovie dello Stato per allargare nel prossimo autunno il passaggio del fosso del Trocco sotto la ferrovia e per il 2024 il passaggio del fosso delle Cone: due interventi che il Cesano aspettava da decenni, quindi azioni che avrebbe potuto fare anche lo stesso consigliere Campanile negli anni in cui era assessore e che non ha fatto. Quando ci sono interventi la cui competenza non è comunale, un buon amministratore deve essere attento e puntuale nel sollecitare gli stessi a chi ha il compito di farlo, per garantire l’efficienza del sistema e la sicurezza dei cittadini e di questi miei solleciti c’è traccia scritta ovunque, solo il consigliere Campanile non ne ha trovati. Ho sempre sollecitato sia il Consorzio di Bonifica alla pulizia del fosso di Sant’Angelo, poiché è del Consorzio stesso la competenza, sia la ditta che gestisce gli scarichi a mare e la pulizia della grata e questo è avvenuto, sta avvenendo e avverrà anche in futuro, oltretutto utilizzando una procedura che lo stesso smemorato consigliere aveva contribuito ad approvare. Purtroppo, né io né l’attuale amministrazione siamo riusciti a trovare traccia di atti da lui deliberati o solo progettati per mettere in sicurezza il territorio negli anni in cui è stato assessore all’ambiente».

Non soddisfatto, Campanile insiste: «L’assessore Campagnolo è in grado di replicare alle interrogazioni di un eletto nelle istituzioni senza stizza? È in sostanza un’unica preoccupazione espressa dai residenti, a Campagnolo come a me: se ci fosse stata una nuova piena sul fosso Sant’Angelo, questa volta le grate sarebbero state alzate per tempo oppure no come a maggio? Tutto qui, semplice semplice. Quindi niente vittimismo, meno aggressività, meno superbia, meno permalosità e meno atteggiamenti stizzosi. In compenso più comunicazione nelle sedi istituzionali come le Commissioni e Consiglio Comunale che questa Amministrazione ha ridotto a simulacri vuoti. La politica è dare le risposte alle esigenze dei cittadini, non altri: il fiume Misa nel tratto che va dal ponte Zavatti al ponte Garibaldi; il fosso delle Cone; il fosso della “Giustizia” e ponte del molinello ci raccontano un’altra realtà rispetto a quella che ci racconta la Campagnolo» conclude Campanile.

La vegetazione sul fiume Misa a Senigallia, agosto 2023
La vegetazione sul fiume Misa a Senigallia, agosto 2023

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