Senigallia

Senigallia manifesta a fianco di Libera nella Giornata per le vittime innocenti di mafia

Letti in piazza oltre mille nomi di uomini e donne uccise per sbaglio o scambi di persona; collegamento con don Luigi Ciotti a Napoli. Il referente provinciale di Libera, don Paolo Gasperini: «Impegno da coltivare in tutti noi»

Senigallia manifesta a fianco di Libera nella giornata per le vittime innocenti di mafia
Senigallia manifesta a fianco di Libera nella giornata per le vittime innocenti di mafia

SENIGALLIA – Anche la spiaggia di velluto è oggi, 21 marzo, scesa in piazza durante la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’iniziativa, giunta alla 27esima edizione, ha visto partecipare a fianco del presidio Libera Senigallia una serie di sigle e istituzioni che rappresentano praticamente tutto l’arco cittadino.

In piazza Roma sono infatti scesi i sindacati e alcune cooperative, la scuola di pace “V.Buccelletti”, la Caritas e la Diocesi, le forze dell’ordine e le scuole, con una classe in rappresentanza di ogni istituto. Tutti insieme a manifestare il proprio rifiuto alle mafie, il desiderio di giustizia e a portare la propria solidarietà a quelle famiglie e comunità colpite da un fenomeno ancora ben lungi dall’essere debellato.

A Senigallia, il presidio Libera è intitolato dall’aprile 2014 ad Attilio Romanò – ricorda don Paolo Gasperini, referente Libera per la provincia di Ancona – il giovane ucciso il 24 gennaio 2005 mentre era nel suo negozio: per uno scambio di persona è stato colpito a morte da dei sicari durante la faida tra i Di Lauro e gli scissionisti.

Senigallia manifesta a fianco di Libera nella giornata per le vittime innocenti di mafia
Senigallia manifesta a fianco di Libera nella giornata per le vittime innocenti di mafia

Dopo un discorso introduttivo della referente locale Emanuela Pettinari, sono stati letti tutti i 1050 nomi di vittime innocenti di mafia, uomini e donne uccise per sbaglio o per scambio di persona. Delitti per cui la maggior parte delle famiglie non ha trovato ancora risposta alla domanda di giustizia e, soprattutto verità. In conclusione della mattinata c’è stato il collegamento con don Luigi Ciotti in diretta da Napoli.

«Per questa giornata – spiega Gasperini – alcune scuole avevano realizzato degli striscioni, altre avevano letto negli istituti scolastici alcuni nomi delle vittime di mafia; è un lavoro che non si esaurisce in una singola giornata ma che serve soprattutto per diffondere una cultura di pace, integrazione e giustizia. Non a caso, lo slogan di questa 27esima edizione era “Terra mia. Coltura | Cultura” proprio a significare sia l’importanza della difesa dei territori dalle mafie o da fenomeni come il caporalato, sia l’impegno ambientalista che va coltivato e fatto crescere in ognuno di noi, grazie all’impegno di tutti».

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