Senigallia

Mangialardi candidato alle regionali: «Centrosinistra mai così unito e aperto al civismo»

In vista delle elezioni del prossimo autunno, il sindaco di Senigallia e presidente Anci Marche è la figura scelta da Pd e alleati, ma in primis dai primi cittadini del territorio: «Ora confronto con Longhi e Mattei»

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi

SENIGALLIA – Dopo il via libera alla candidatura del sindaco della spiaggia di velluto (nonché presidente Anci Marche) Maurizio Mangialardi alla presidenza della Regione, è il momento di riflettere sulla strada da intraprendere per il centrosinistra per presentarsi il più unito possibile alla sfida elettorale del prossimo autunno.

Intanto la conferma di quanto ipotizzato nelle settimane scorse è un segnale di unità, ha fatto sapere il sindaco Mangialardi, non solo del Partito Democratico che ha lanciato il suo nome ma anche per la convergenza ottenuta con Italia Viva, Articolo 1, Azione di Calenda, Socialisti, Verdi, +Europa, Civici “Uniti per le Marche”, Presenza Popolare, Demos, Civici Moderati, Le Nostre Marche, Italia dei Valori.
Unità ma anche frammentarietà, il che la dice lunga su come la galassia del centrosinistra possa essere unita per alcune istanze ma poi abbia all’interno molteplici sfaccettature da tenere sotto controllo.

Altro dato importante è, secondo Mangialardi, il coinvolgimento dei sindaci, anzi la spinta che arriva dal territorio a candidare “uno di loro”: il nome del primo cittadino di Senigallia è stato infatti ben accolto e sostenuto in primis proprio dai colleghi di tutta la regione, di fatto il primo segnale di unità d’intenti al di là delle singole correnti.

Partendo proprio da questa spinta, Mangialardi ha iniziato una serie di incontri e confronti che non sono ancora terminati, soprattutto con le liste civiche. L’obiettivo, mai nascosto, è quello di coinvolgere quanti più attori possibile per presentarsi al confronto con il centrodestra più forti e uniti: in ballo non c’è, secondo il Pd, solo la sfida elettorale ma anche la risposta a un clima di sfiducia nelle istituzioni e di continui attacchi al governo centrale Pd-5s. Di fronte a questo scenario «il centrosinistra non è mai stato così unito e aperto al civismo – spiega il candidato alle regionali Maurizio Mangialardi – con la volontà, e non solo una possibilità, di coinvolgere le liste di Mattei a Macerata e di Longhi ad Ancona. Le liste civiche non sono un ostacolo ma un valore aggiunto – conclude – perché possono raccogliere le istanze di chi non sopporta i nomi catapultati da Roma, mentre il mio è stato fatto in primis dai sindaci della regione».

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