Senigallia

Mamma a processo per figlio conteso, in aula: «Se gli dicevo di fare il padre minacciava di denunciarmi per stalking»

Una donna del Senigalliese è imputata per sottrazione di minore. Oggi, al tribunale di Ancona, ha testimoniato contro l'ex compagno che l'ha fatta finire sotto processo accusandola di dire al figlio «papà è morto»

Foto di repertorio

ANCONA – Lui la accusa di aver detto al figlio «papà è morto» ma stando alla donna era lui che spariva per anni senza provvedere alle spese economiche del bambino. Mamma a processo per sottrazione di minore si difende in aula: «Non ha mai fatto il padre e non mi ha mai dato un centesimo per contribuire alla sua crescita». La vicenda riguarda una coppia del Senigalliese (leggi l’articolo).

La donna è stata sentita oggi al tribunale di Ancona, davanti al giudice Paolo Giombetti e al pm Marilù Pizza, dopo che nell’udienza del 27 settembre era stato ascoltato il papà del bambino, un operaio di 52 anni, che oggi ha otto anni.
La mamma ha riferito al giudice che aveva conosciuto l’ex compagno in discoteca, dieci anni fa. Dopo una storia durata due anni e mezzo era nato il bambino. «Lui però poi è sparito – ha spiegato l’imputata – e si è rifatto vivo solo al battesimo, sei mesi dopo. Quando lo cercavo per dirgli che aveva un figlio lui minacciava di denunciarmi per stalking. Quando il bambino aveva otto mesi ho fatto anche il test del dna perché credeva che non fosse figlio suo. Per qualche mese è tornato a casa poi è scomparso di nuovo, per anni».
Stando alla testimonianza dall’imputata l’uomo si è rifatto vivo nel 2014 quando ha preteso l’affido e sono iniziati gli incontri protetti. In aula oggi è stata sentita anche la nonna materna del bambino che ha detto a giudice e pm che la figlia non ha mai negato al padre del piccolo di vedere il figlio e che in casa lui non si faceva vedere mai.
Prossima udienza il 21 febbraio 2018.

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