Senigallia

Alluvione nelle Marche, le merende e i giri in motorino. Tiziano Luconi, il papà di Mattia: «Lo sento vicino, me lo sento dentro»

Nella mente di Tiziano, tra i tanti bei ricordi che scorrono come in un film, i giri in motorino con suo figlio Mattia, disperso da giovedì scorso

I subacquei dei vigili del fuoco lungo il Nevola

BARBARA – «In queste giornate penso a quando giro, e ritornerò a girare, con Mattia sul motorino». È questo il ricordo che ricorre più spesso nella mente di Tiziano Luconi, il papà di Mattia, il bambino di 8 anni, disperso da giovedì scorso, 15 settembre, quando un’ondata di fango e acqua lo ha strappato dalle braccia della mamma Silvia. Mentre le ricerche del piccolo proseguono, insieme a quelle di Brunella Chiù, il papà di Mattia non perde la speranza, anche se trascorsi sei giorni «comincia un po’ ad affievolirsi, ma non mi arrendo».

Nonostante il dolore atroce che lo accompagna notte e giorno, togliendogli il sonno, Tiziano Luconi dice: «Mi sento calmo, perché Mattia me lo sento vicino, me lo sento dentro». «Di ritrovarlo ci spero sempre, finché non me lo trovo davanti, non voglio pensare all’altra ipotesi» ci dice.

«L’ultimo ricordo che ho di Mattia» è quello della sera in cui è scomparso, quando «salutava me e il nonno con la manina». Solo poche decine di minuti dopo la notizia che la mamma del piccolo, Silvia, non era mai arrivata a casa, da lì le ricerche del bambino e della mamma, ritrovata viva ma sotto choc lungo le sponde del Nevola. Due genitori, Tiziano e Silvia, accomunati e spezzati dal dolore, un dolore che «sbriciola» come il vento sbriciola granello dopo granello una «statua di sabbia».

«Ringrazio la macchina dei soccorsi, le forze dell’ordine, i volontari, sono stupendi, c’è un dispiegamento di forze incredibile sul territorio, sono degli eroi» ci tiene a sottolineare. Tiziano Luconi, residente a Barbara, sente anche la vicinanza di tante persone che in questo momento si sono strette attorno a lui e alla sua famiglia che segue palmo per palmo le ricerche di suo figlio. Racconta di aver ricevuto questa mattina la lettera di una signora di Padova, «mi ha fatto piacere e l’ho chiamata per ringraziarla», ma si dice anche dispiaciuto per alcuni commenti letti sui social, sotto alcune interviste.

Nella mente di Tiziano, tra i tanti bei ricordi che scorrono come in un film, i giri in motorino, quando «andavamo a fare merenda ad Ostra Vetere, poi andavamo a Serra de Conti, dove compravamo i palloncini, poi passavamo nel centro storico di Serra de Conti, scendevamo, passavamo a Barbara e davanti alla farmacia strombazzavo, se non c’erano troppi clienti e poi via a casa. Questo è quello che penso in questi giorni, oltre all’ultimo momento in cui l’ho visto».

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