Senigallia

Lupi più vicini ai borghi, interrogazione di Mangialardi in consiglio regionale

L'ex sindaco di Senigallia e attuale capogruppo Dem: «La presenza del lupo si sta estendendo, tra curiosità e paura. Servono azioni di prevenzione ma anche di informazione con le nuove conoscenze scientifiche»

Lupi (foto d'archivio)

SENIGALLIA – La presenza dei lupi, riscontrata frequentemente anche nella zona senigalliese, finirà al centro del consiglio regionale del prossimo martedì 22 marzo. Si parlerà infatti delle iniziative per contenerli nonostante la necessità di tutela come specie protetta. A farlo sarà l’ex sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, primo firmatario dell’interrogazione n. 345 a iniziativa dei consiglieri regionali Pd “Gestione della presenza su tutto il territorio regionale di esemplari di lupi”.

«La presenza del lupo si sta estendendo – spiega il capogruppo dem – dapprima il loro territorio era la dorsale appenninica e il parco del Conero, attualmente ci sono molti avvistamenti nella zona costiera e a ridosso dei centri abitati; questo genera da una parte curiosità, da un’altra, per i meno informati, preoccupazione e paura».

E’ il caso di quanto avvenuto nella vallata senigalliese, dove i sempre più frequenti avvistamenti stanno gettando nel timore molte persone, soprattutto quelle delle zone periferiche e di campagna, senza dimenticare la costa. L’ultimo avvistamento, denunciato pubblicamente, è avvenuto a fine febbraio e il protagonista, un cittadino residente a Ostra, ha visto una coppia di lupi girare verso la frazione di Pianello: uno dei due esemplari non sembrava affatto spaventato dalla presenza dell’uomo, secondo la testimonianza resa a CentroPagina.it.

Una delle pecore attaccate dai lupi nell’Anconetano

I segni però di quel passaggio si notano. Ancora Mangialardi riporta che «le associazioni di categoria agricole lamentano sempre maggiori danni causati dalle predazioni da parte dei lupi, con gravi perdite al patrimonio zootecnico regionale». Perdite tra cui vanno conteggiate anche le decine ormai di animali domestici che spesso, in campagna, rimangono fuori dalle abitazioni. In mancanza di altro, i lupi si sono cibati anche dei cani e gatti.

Da qui la domanda al presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli su cosa intenda fare per arginare il problema senza ricorrere agli abbattimenti, cosa tra l’altro non possibile data la tutela del lupo derivante dalla Convenzione di Berna (1979), dalla Direttiva Habitat EU (1992) Direttiva n.92/43/CEE e dalla legge 357/97 che la recepisce.

L’ex sindaco senigalliese suggerisce di incentivare l’adozione di sistemi di prevenzione, affiancandoli da nuove tecnologie e soprattutto da progetti informativi basati sulle più recenti e corrette conoscenze scientifiche: lo «scopo è di favorire la convivenza» tra il lupo e l’uomo, anche in relazione all’«espansione in aree dove non era mai stata riscontrata la loro presenza, come lungo la costa adriatica e sempre più vicini a centri urbani, e quindi alle possibili interazioni con i cittadini».

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