Senigallia

Lega Senigallia, Sergio Taccheri se ne va

Dopo nove anni di militanza lascia il partito di Salvini: «Mancano partecipazione, confronto, meritocrazia e ascolto della base. Si decide tutto altrove»

Sergio Taccheri
Sergio Taccheri

SENIGALLIA – «E’ da tempo che sto riflettendo a questa mia decisione di abbandonare dopo nove anni di appartenenza la Lega Salvini Premier. Lo dico a malincuore e con un po’ di amaro in bocca perché in questi nove anni ho dato molto alla Lega». Esordisce così Sergio Taccheri, uno dei principali animatori del carroccio nel territorio senigalliese e vallivo che lascia il partito perché mancano partecipazione e confronto.

«Posso tranquillamente dire, senza ombra di smentite, di essere stato l’artefice, assieme ad un gruppetto di persone alle quali va la mia riconoscenza, di avere portato la Lega da partito quasi inesistente a primo partito a Senigallia alle elezioni Europee», continua Taccheri che rilancia anche sull’indicazione del nome dell’attuale sindaco quando il centrodestra sembrava non trovare la quadra, fino alla vittoria alle amministrative del 2020, «dopo decenni di supremazia di sinistra. Certo il tutto anche causato da una concomitanza politica che ha giocato a favore del centrodestra».

Ma quella situazione sembra non potersi più replicare. «Ho creduto in quegli anni alla Lega, perché rappresentava i miei ideali e i miei valori, e poteva assieme al “primo” Salvini, diventare un partito di massa e radicato sul territorio. C’era ordine, disciplina, partecipazione, ma soprattutto considerazione da parte dei vertici del partito, che partiva dalla base, dai simpatizzanti e dai militanti, oggi non esiste più. Negli ultimi due anni non si sono fatti più riunioni a livello Cittadino, Provinciale, e Regionale, dove era il luogo preposto in cui si poteva liberamente discutere e dire il proprio parere, anche contro, senza essere estromesso o cacciato dal partito come è diventato di consuetudine ora. La militanza e la meritocrazia nel partito è scomparsa, ora vige solamente il volere dei vertici del partito in Regione e Provincia. Ecco come hanno ridotto la Lega nella nostra Regione e Provincia, sempre più abbandoni ed espulsioni, basta leggere i numeri per convincersi. Ringrazio le tante persone e cittadini della lega che mi sono state vicine e che hanno diviso con me il lavoro in lega di questi nove anni, rimarranno in me un bellissimo ricordo».

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