SENIGALLIA – Subito dopo la conclusione dei lavori di riallestimento della fontana di piazzale della Libertà sono partiti i commenti sui social network di quanti rivendicavano il proprio ruolo nella riuscita del progetto. E così da giorni si assiste a un dibattito sui meriti con tanto di frecciatine tra destra e sinistra.
Da una parte infatti ci sono alcuni esponenti della nuova amministrazione comunale che esultano perché la giunta Olivetti ha fatto partire lo scorso 2 maggio il cantiere in modo che i turisti, almeno quelli di agosto, possano oggi vedere il bel risultato della fontana proprio davanti la rotonda a mare di Senigallia; dall’altro ci sono degli ex assessori del mandato Mangialardi bis che si prendono il merito di aver fatto partire la progettazione e tutto l’iter necessario.
Iter poi concluso dalla nuova squadra di governo che, con delibera n.184, ha approvato l’esecuzione dei lavori all’incrocio tra i lungomari Marconi e Alighieri, viale IV Novembre e le vie Zara, Mondolfo e Spontini, confermando in toto quanto stabilito dai precedenti amministratori nel dicembre 2019.
Meriti che sono quindi da dividere senza troppe polemiche, anche se su facebook il gioco dei commenti alimenta solo altri commenti. L’attuale amministrazione comunale ha voluto commentare così: «“La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana”. Questa famosa frase di John Fitzgerald Kennedy si addice alla perfezione ai lavori di restyling della fontana per la quale si sta scatenando sui social media una vera e propria guerra di rivendicazioni. Ad onor del vero è stata la vecchia amministrazione a pensare a questo tipo di intervento, ma è stata l’attuale Amministrazione a finanziarla e a metterla in atto (Delibera della Giunta Municipale n. 184 del 19.10.2020)».
«In ogni caso, a prescindere da chi ne rivendica i meriti – concludono gli amministratori senigalliesi – ciò che importa è solo che l’opera venga apprezzata dalla cittadinanza e dai turisti. La fontana verrà intitolata all’illustrissimo fotografo, nostro concittadino, Mario Giacomelli».
