Senigallia

Lanterna Azzurra, «chi critica i giovani dopo la tragedia di Corinaldo si dovrebbe vergognare»

Proprio i ragazzi sopravvissuti alla tragedia, prima di essere soccorsi sono stati loro stessi soccorritori, dimostrando di non meritare giudizi da parte di chi invece si è affrettato nel puntare il dito

Il momento del crollo della balaustra all'uscita di sicurezza della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo
Il momento del crollo della balaustra all'uscita di sicurezza della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo

SENIGALLIA – Critiche alle critiche. Arriva dai Giovani Democratici della provincia di Ancona la replica a chi punta il dito contro i giovani che si trovavano alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. «Avevamo chiesto silenzio e rispetto per le giovani vittime della tragedia di Corinaldo, per i loro familiari, per i feriti e per l’intera comunità che è ancora scossa da quanto accaduto. Lo avevamo fatto sui social network quando ancora erano passate poche ore dal grave episodio, ma non è servito perché da subito è partito il chiacchiericcio di fondo che oggi si fa sempre più insistente».

Ad affermarlo è il segretario Gd, Alberto Bartozzi che condanna fermamente chi, a poche ore dal decesso di sei persone, già puntava il dito. «C’è una confusione enorme su chi siano le vittime – spiega – perché al di là dei gusti musicali, dei testi delle canzoni, di come si vestono, non sono certo i giovani ad avere colpe. Hanno tutto il diritto di divertirsi e di scegliere come e dove farlo».

Anzi, secondo i Gd della provincia dorica, i ragazzi si sono mostrati più maturi degli adulti che in queste 100 ore dalla tragedia hanno sprecato parole e parole per condannare pur senza essere presenti, pur senza sapere come si sono svolti i fatti, pur senza avere certezze.

«Numerosi testimoni raccontano che proprio i ragazzi sopravvissuti alla tragedia, prima di essere soccorsi sono stati loro stessi soccorritori: alcuni hanno aiutato i loro amici ad uscire dal groviglio di corpi, altri ancora hanno praticato le prime manovre di rianimazione e salvato la vita ai loro coetanei», come rivelano anche le mamme di quanti sono riusciti a tornare a casa.

Chi insomma punta il dito contro i giovani per la loro presenza in discoteca, per il loro modo di divertirsi, per i gusti in fatto di musica o moda «dovrebbe vergognarsi e, soprattutto, dovrebbe prendere coscienza che questa generazione è di gran lunga migliore di quella che la insulta, sui social come in televisione».

Venerdì parteciperanno alla fiaccolata anche i Giovani Democratici, senza bandiere, perché questa tragedia, tra le altre cose, sta unendo proprio i giovani e le comunità. Forse da loro può ripartire quell’appello a essere una comunità coesa, prima ancora di spaccarsi tra critiche, molto spesso mosse senza ragionare.

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