Senigallia

Dai parcheggi alla biblioteca di Senigallia, la vicenda dei lavoratori Progeil

Franco Bari, rappresentante della cooperativa, si è detto rammaricato perché «con questa amministrazione comunale non sembra esserci, come prima, terreno fertile per il dialogo: c’è molto tecnicismo e meno attenzione all’aspetto sociale»

L'ingresso nella biblioteca comunale Antonelliana a Senigallia
L'ingresso nella biblioteca comunale Antonelliana a Senigallia

SENIGALLIA – Le persone estromesse dalla gestione dei parcheggi di fianco all’ex Gil di Senigallia finiranno in biblioteca. Sta per partire infatti l’occupazione alternativa che prevede l’impiego nell’Antonelliana di cinque dei sei lavoratori della cooperativa sociale Progeil a cui il Comune aveva tolto repentinamente la gestione delle due aree di sosta in viale Leopardi.

La vicenda aveva scatenato molte polemiche. Da una verifica, è emerso che il contratto che disciplina il rapporto tra il Comune di Senigallia e la realtà sociale – che impiega lavoratori svantaggiati – era scaduto nel 2019 ma la situazione era andata avanti alle stesse condizioni, senza che altri bandi avessero rinnovato il contratto. Si attendeva infatti il progetto di finanza nato sotto la precedente amministrazione comunale e che prevedeva il riassorbimento dei lavoratori Progeil. La nuova giunta di Senigallia, a guida Olivetti, ha voluto però installare due parcometri e revocare la gestione dei parcheggi pubblici con una pec del 24 maggio e ultimatum sette giorni dopo.

Dopo vari incontri, proteste e persino una pesante accusa lanciata dall’amministrazione comunale, è stata fatta la proposta di reimpiegare le persone in biblioteca con mansioni di guardiania e custodia dei locali comunali, senza però concertare con la cooperativa l’effettiva adeguatezza alle capacità dei lavoratori disabili e svantaggiati. Tanto che una persona non potrà esservi impiegata ed è stata trovata per lei una soluzione interna alla Progeil. Un’operazione di facciata – era una delle critiche – che però ora sta andando in porto: con l’affidamento diretto, è iniziato l’affiancamento delle cinque persone nel polo culturale cittadino.

Franco Bari, rappresentante della cooperativa sociale Progeil, si è detto rammaricato perché «Con questa amministrazione comunale non sembra esserci, come prima, terreno fertile per il dialogo: c’è molto tecnicismo e meno attenzione all’aspetto sociale». E ancora: «Finora cinque lavoratori hanno sfruttato le ferie, mentre uno ha fatto altri lavoretti – continua Bari – ma è evidente che non possono andare avanti così». L’affidamento avrà una durata fino al 31 dicembre ma nel frattempo si sta lavorando per un incontro formativo sull’inclusione lavorativa e sull’assunzione di persone svantaggiate che possa aumentare la consapevolezza in città.

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