Senigallia

III Commissione, botta e risposta acceso tra maggioranza e opposizione

Da Pd e dai partiti di centrosinistra l'accusa al presidente Sartini; sulla questione è intervenuto prima il consigliere di Unione Civica Paradisi e poi lo stesso Sartini ha chiesto le scuse da Pedroni e compagni

La riunione della III Commissione consiliare di Senigallia del 23 giugno 2020
La riunione della III Commissione consiliare di Senigallia del 23 giugno 2020

SENIGALLIA – È un botta e risposta acceso quello tra maggioranza e opposizione sulla III Commissione riunitasi gli scorsi 23 e 24 giugno, sui servizi sportivi da riaprire dopo l’emergenza covid. Le critiche della maggioranza consiliare hanno trovato un muro, netto, prima nelle dichiarazioni del consigliere di Unione Civica Roberto Paradisi e poi nella risposta dello stesso presidente di commissione, Giorgio Sartini (Senigallia Bene Comune).

La polemica è nata dall’atteggiamento dello stesso presidente che, secondo i rappresentanti di Partito Democratico, Vivi Senigallia, Diritti al Futuro e Obiettivo Comune, avrebbe concesso proprio al consigliere Paradisi di impedire all’assessore Monachesi, ai consiglieri di maggioranza e al tecnico di effettuare o concludere i propri interventi. «Poteva essere l’occasione per un civile confronto ed invece la seduta è stata sospesa per l’assoluta incapacità del presidente Sartini di gestire in maniera equilibrata il dibattito e per le reiterate e pesanti intemperanze del consigliere Paradisi che sistematicamente ha impedito ad assessore, consiglieri e tecnico di concludere i loro interventi», recita una sbrigativa nota stampa della maggioranza consiliare. «Tutti i rappresentanti istituzionali in democrazia hanno il dovere di mantenere il confronto entro i binari della civiltà e del rispetto delle persone. E questa sera questo non è accaduto. Troppe sono le volte, da quando il consigliere Sartini veste la carica di presidente della terza commissione, che ci siamo trovati a dover chiedere di gestire in modo corretto la commissione, nel rispetto delle regole e soprattutto nel rispetto delle persone e dei ruoli». 

Chiamato direttamente in causa, lo stesso Paradisi ha voluto replicare definendo «indegne le parole della maggioranza» sui lavori della commissione sport e sostenendo che «Ricorrendo al gioco delle tre carte, la maggioranza crede di capovolgere la verità attaccando il sottoscritto e il presidente Sartini nel tentativo grottesco di difendere le posizioni insostenibili del dirigente Mirti». Poi l’attacco allo stesso dirigente comunale «il quale, anziché rispondere nel merito delle questioni su piscina, tennistavolo, autorizzazioni illegittime rilasciate per apertura di impianti durante il covid-19 … ha pensato bene di vestire i panni del politico e di attaccare personalmente il sottoscritto con parole e atteggiamenti inaccettabili». Da qui l’appello del consigliere di Unione Civica all’assessore Monachesi e al consigliere delegato Beccaceci «di ristabilire pubblicamente la verità violata», dato che «hanno parlato senza interruzioni né intemperanze». Infine l’affondo: «Quello che non si poteva e non si potrà mai più permettere è il fatto inaudito di un dirigente (pluri pagato dalla comunità e incaricato di pubblico servizio) che, con faziosità, veste i panni del politico e attacca in modo scomposto un consigliere di opposizione. Che certa parte della maggioranza lo abbia difeso come un proprio uomo è inquietante e sintomatico. Il sindaco prenda le distanze».

Alla fine di tutta la vicenda, dopo qualche giorno di riflessione, anche il presidente di commissione Giorgio Sartini (Senigallia Bene Comune) è voluto intervenire per replicare alla maggioranza dalla quale esige le scuse. Affermazioni diffamatorie per il capogruppo di Sbc, dato che «l’assessore Monachesi afferma che sia lui che il consigliere delegato Beccaceci hanno potuto esporre tranquillamente il loro intervento senza alcuna interferenza». Anche dopo la frase sul dibattito civile, il presidente di commissione ha voluto replicare, terminando poi il suo intervento sul rispetto dei ruoli e delle persone. «La commissaria Pedroni e tutti i consiglieri di maggioranza non hanno rispettato, non dico me perché posso comprendere la loro “chiusura” in merito alla mia persona un po’ scomoda, ma il ruolo che ricopro. Sono stato avvertito 11 minuti prima dell’inizio della commissione tramite un messaggino whatsApp (non direttamente, ma tramite la chat dei capigruppo) di una mail a me diretta e poi fornitami dal segretario solo 2 minuti prima dell’inizio della commissione. Con tale mail venivo informato che: “i commissari di maggioranza della terza commissione non si presenteranno a questo proseguimento dei lavori come da convocazione di questa mattina ricevuta per posta elettronica”. Debbo rimarcare che il proseguo della commissione era già programmato fin dal 16 giugno alle 16:33 e solamente confermato per il 24 giugno, come consuetudine, dal segretario di commissione alle ore 09:33. Ora lascio ai lettori stabilire se vi è stata la correttezza e il rispetto dei ruoli istituzionale da parte dei commissari della maggioranza e… chiedo ai commissari di maggioranza una smentita ufficiale e le dovute scuse pubbliche per aver ingiustamente screditato la mia persona».

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