Senigallia

Giorno del ricordo, si accendono i riflettori sulla tragedia delle foibe. E sulle polemiche

Dall'Anpi la proposta di tre incontri sugli eventi e sull'esodo dei giuliani, fiumani e dalmati: «Assurdo confronto con la Shoah, mistificazione di fascisti e sovranisti». Pronta la replica di Fratelli d'Italia

SENIGALLIA – Dall’Anpi sono stati organizzati tre incontri di approfondimento con Tenca Montini, Purich e Gobetti in occasione del Giorno del ricordo. Ma gli appuntamenti che accendono i riflettori sulla ricorrenza del 10 febbraio, istituita con L.92/2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale» hanno acceso anche le polemiche. Polemiche in anticipo, dato che il primo appuntamento si terrà domani, sabato 5 febbraio, mentre l’ultimo sarà il 13 marzo.

L’intento dell’Anpi senigalliese è quello di fornire un approfondimento sulla «più complessa vicenda del confine orientale», molto spesso raccontata in modo incompleto anche a causa di una lacuna conoscitiva: «nel corso degli anni, infatti, facendo leva sulla sostanziale ignoranza degli eventi, si è venuta a creare una versione alterata della tragedia delle foibe e del successivo esodo dei giuliani, fiumani e dalmati, secondo la quale quegli avvenimenti vanno considerati alla stregua di un genocidio e di una persecuzione operati nei confronti degli italiani in quanto popolo, con un assurdo confronto con la Shoah, anche nel numero delle vittime e dei perseguitati, che è andato mano a mano crescendo, tanto da poterne proporre una equiparazione con lo sterminio perpetrato nei lager. Questa versione piuttosto tendenziosa e mistificata della storia del confine orientale durante il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale viene sostenuta da ambienti culturali di destra, da sovranisti e fascisti, col doppio intento di riscattare il loro funesto passato e di riproporre politiche nazionalistiche, già causa di immani sciagure».

Da qui la proposta della sezione cittadina Anpi intitolata a Giulia Giuliani e Luigi Olivi dei tre incontri: il primo si terrà come accennato sabato 5 febbraio, alle ore 17.30 presso l’auditorium San Rocco con Federico Tenca Montini ”Fascismo, guerra e dopoguerra sul confine orientale”; il secondo sarà proprio il 10 febbraio, alle ore 21, ospite lo storico Piero Purich che interverrà in diretta streaming sulla pagina Facebook di ANPI Senigallia (Facebook.com/anpisezionesenigallia). Chiuderà la minirassegna l’appuntamento del 13 marzo alle ore 17 presso la biblioteca “Orciari” di Marzocca con lo storico e autore di documentari Eric Gobetti dal titolo “E allora le foibe?”.

Come anticipato, non sono mancate le critiche alle affermazioni dell’Anpi. La replica è arrivata da Fratelli d’Italia che parla di tentativo «di proporre tesi che sviliscono la questione. Tesi inaccurate e superate da un punto di vista storico, spesso motivate dalla sola tendenziosità ideologica. Tesi che se non sono apertamente negazioniste, sono comunque giustificazioniste e revisioniste» e di «autori controversi» riferito ai tre ospiti (Gobetti, Purich e Tenca Montini) degli incontri promossi dall’Anpi.

Sull’aspetto della carenza di informazioni su quei tragici eventi, Fdi interviene ricordando «all’Anpi che ad aver tabuizzato il racconto delle Foibe, facendo calare su di esso una coltre di silenzio, è proprio quella stessa area politica a cui l’Anpi fa riferimento. Un vergognoso silenzio dettato dalla vicinanza ideologica della sinistra italiana con il regime comunista del maresciallo Tito. L’Anpi dimostra quella stessa ignoranza che vorrebbe combattere, insistendo su una visione limitata degli eventi, su di una reazione meccanica degli jugoslavi contro il nemico fascista (quando le violenza dei partigiani titini seguirono altre logiche, tra cui la volontà di eliminare le classi dirigenti, e colpirono gli italiani tutti), dimenticandosi delle radici più profonde di quel contesto così difficile che affondano addirittura nelle politiche anti-italiane dell’impero asburgico».

«Quella del Giorno del Ricordo – concludono da Fratelli d’Italia, sezione di Senigallia – non dovrebbe essere una ricorrenza di parte. Se in tutti questi anni la destra ha dimostrato una maggiore sensibilità alla questione ciò è ben lontano dall’essere una strumentalizzazione. Anzi, va a colmare una colpevole mancanza ed una inadeguatezza delle altre componenti politiche».

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