Senigallia

Giornata vittime di amianto, comitati e associazioni marchigiane fanno squadra

Senigallia, Pesaro, Appignano e Osimo unite nella lotta contro questo materiale usato praticamente ovunque, anche nelle condutture. Ecco le iniziative promosse per il 28 aprile, momento di riflessione mondiale sui pericoli presenti e futuri

case e rimesse con tetto in amianto
case e rimesse con tetto in amianto

SENIGALLIA – L’associazione lotta all’amianto, fondata 17 anni fa da Carlo Montanari, sarà al centro di alcune iniziative per il 28 aprile, che dal 2005 è ufficialmente la Giornata mondiale delle vittime di amianto. La ricorrenza sempre più spesso deve fare i conti con la distanza della politica e l’indifferenza di molti cittadini. Quest’anno l’impegno contro la diffusione dell’amianto e soprattutto nella sensibilizzazione delle persone sarà rafforzato dalla collaborazione con la Regione Marche e con altre realtà marchigiane: il comitato Ona di Pesaro, il comitato Osimo ambiente e salute e Appignano senza amianto.

Il programma per il 28 aprile, Giornata mondiale delle vittime di amianto, inizierà alle ore 16 a Pesaro in un parco frequentato da famiglie, bambini e ragazzi dove verrà messo a dimora un albero; alle 18 alla cattedrale di Senigallia sarà celebrata una messa a ricordo delle vittime, mentre ad Appignano verrà donato alla biblioteca comunale il dvd con il documentario “Amianto: una storia di morte” con protagonista proprio Carlo Montanari, presidente dell’Ala di Senigallia.

L’iniziativa clou è però prevista per le ore 21 quando si terrà un incontro patrocinato dalla Regione Marche verrà trasmesso in diretta youtube sul canale di OsimoWeb. Parteciperanno il presidente del consiglio regionale Dino Latini, Elisabetta Sacchi per il comitato Ona di Pesaro, Carlo Montanari per l’Ala di Senigallia, Simone Marincioni per il comitato Appignano senza amianto e Monica Bordoni per il comitato Osimo ambiente e salute.

Carlo Montanari
Carlo Montanari

«Sarà l’occasione per ricordare le tante persone che hanno perso la vita nel nostro paese e per tenere alta l’attenzione sui rischi presenti e futuri» spiega Carlo Montanari, ex dipendente per 30 anni della Sacelit-Italcementi di Senigallia, in cui venivano prodotti proprio manufatti in amianto.
Egli stesso malato per tre volte, nel 2004 ha dato vita su suggerimento del suo oncologo all’associazione che si occupa delle vittime di amianto e dei loro familiari. Una realtà che ha fatto della tutela della salute pubblica e della bonifica del pericoloso materiale la sua missione e che ha festeggiato a marzo scorso i primi 17 anni di attività sul territorio senigalliese. Tra gli importanti risultati conseguiti, oltre alla costante opera di informazione e denuncia, ci sono stati quasi 10 milioni di euro di risarcimenti per decine di persone malate o per i loro familiari.

Montanari da anni continua questa battaglia in maniera quasi solitaria e sottolinea quanto sia «importante fermarsi a riflettere su questa minaccia silenziosa» che continuerà ancora per alcuni decenni a provocare decessi. «Pensare che al 2021 si parli ancora di individuare le opere da bonificare, lascia però spazio a molte perplessità» conclude.

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