Senigallia

Fugge in strada seminuda per non essere violentata, ex fidanzato a processo

Rinviato a giudizio un artigiano di 51 anni. È accusato di stalking, tentata violenza sessuale e lesioni nei confronti della ex compagna di 39 anni. L'uomo nega ogni addebito parlando solo di un rapporto d'amore burrascoso

Foto di repertorio

SENIGALLIA – Picchiata, perseguitata, costretta a rapporti sessuali orali e anche ad una fuga seminuda sulla strada per evitare di essere violentata. Ex fidanzato finisce a processo. Dovrà rispondere dell’accusa di stalking, tentata violenza sessuale e lesioni aggravate, un artigiano di 51 anni, rinviato oggi a giudizio dal gup del tribunale di Ancona Paola Moscaroli. L’uomo, che ha avuto una storia d’amore con una operatrice sanitaria di 39 anni, da gennaio a luglio 2016 avrebbe perseguitato la donna al punto di aggredirla anche fisicamente e di arrivare a voler abusare di lei.

I primi atteggiamenti violenti, stando all’accusa, sarebbero iniziati a gennaio dello scorso anno. La coppia, entrambi del Senigalliese, aveva una relazione amorosa. Lui, pazzo di gelosia, avrebbe più volte seguito la compagna nei luoghi che frequentava con amici e colleghi di lavoro per insultarla e aggredirla al rientro a casa, anche con percosse. In un caso l’avrebbe apostrofata in malo modo accusandola di voler avere rapporti sessuali con un barista. L’escalation delle aggressioni si sarebbero poi concentrate a maggio quando lui l’avrebbe anche persa per il collo dal rientro da una uscita con gli amici.

E ancora. Il ripetuto trillo dell’arrivo di sms al cellulare della donna lo avrebbe portato ad accusarla di tradimento e quindi lui l’avrebbe picchiata con tanto di sputi addosso. A metà maggio dello stesso anno l’avrebbe portata via da un locale dove si trovava con amiche e l’avrebbe portata in un vicolo dove l’avrebbe obbligata a praticargli un rapporto orale.

Il 9 luglio 2016 l’episodio più violento: dopo un pranzo al ristorante le ha preso le chiavi dell’auto e le ha distrutto il cellulare. Poi l’ha minacciata: «Ti porto a casa e ti violento», le avrebbe detto l’artigiano. Arrivati a casa lei sarebbe stata battuta sul letto e picchiata con una gruccia. Lui le avrebbe abbassato i pantaloni e alzato la maglietta per violentarla. L’uomo avrebbe cercato di tirarle addosso anche la televisione. Sarebbe stato in quel momento che la 39enne è riuscita a scappare in strada, seminuda, chiedendo aiuto ai passanti che hanno chiamato la polizia.
L’uomo, difeso dall’avvocato Corrado Canafoglia, respinge ogni accusa e parla solo di un rapporto d’amore burrascoso negando la tentata violenza sessuale. Secondo la difesa la 39enne non era seminuda quando è uscita di casa per cercare aiuto ma tra i due c’era stato solo un litigio.

La donna è difesa dall’avvocato Domenico Liso che ha chiesto il sequestro conservativo della villetta dove vive l’artigiano per 80mila euro come garanzia di un risarcimento danni in caso di condanna. La richiesta è stata accolta solo per 20mila euro. Il processo si aprirà il 5 dicembre 2018.

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