Senigallia

Fratelli d’Italia alza la voce contro l’unione. Corinaldesi: «Comuni siano protagonisti»

Secondo il portavoce di FdI le popolazioni non sarebbero ancora a conoscenza della reale utilità delle Terre della Marca Senone e auspica una seria riflessione

Massimo Corinaldesi
Massimo Corinaldesi

OSTRA VETERE – Anche Fratelli d’Italia alza la voce contro l’unione dei comuni “Le Terre della Marca Senone”. A parlare è il portavoce montenovese Massimo Corinaldesi che condivide la scelta di alcuni enti di collaborare per alcuni servizi amministrativi ma non quella di sottomettersi alla volontà di un unico comune predominante, Senigallia.

«I Comuni Italiani e la loro storia rappresentano la ricchezza culturale di questa nazione, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità, dall’arte alla cucina, dall’agricoltura ai distretti industriali, dal commercio all’artigianato, dallo sport alle professioni; ogni comunità locale – spiega Corinaldesi – è un’eccellenza unica. Ecco perché non riusciamo a trovare elementi positivi nell’unione dei comuni della valle del Misa e Nevola, nel cui ambito spicca soltanto la volontà di Senigallia di essere soggetto egemone, accentratore, catalizzatore, della politica (e non solo dei servizi) dei comuni partecipanti».

Oltre all’atteggiamento tenuto dall’amministrazione della spiaggia di velluto, Corinaldesi punta il dito anche contro quella di Ostra Vetere e degli altri comuni che – a suo dire – non avrebbero approfondito la questione con i cittadini. «Le popolazioni dei Comuni coinvolti, spesso, ancora oggi non sono a conoscenza di cosa sia realmente questa unione e che cosa faccia. Noi sappiamo che una cosa la sta facendo davvero, cioè gli interessi di Senigallia. Siamo finiti non in un contesto di valorizzazione di ogni comune, ma di vera annessione nel gonfalone unico senigalliese».

Tra i servizi che Ostra Vetere ha già conferito all’unione dei comuni “Le terre della marca sènone” vi sono quelli di ragioneria, tributi e personale, oltre allo sportello per le attività produttive e ai servizi sociali, già gestiti in ottica di area vasta con l’ambito territoriale ottimale (ATO) 8.

«Crediamo come Fratelli d’Italia – conclude Corinaldesi – che sia il momento davvero di contribuire a una seria riflessione su che cosa sia questo soggetto e che cosa realmente si nasconda dietro questo disegno politico. Vogliamo che i Comuni siano davvero i protagonisti della vita politica e sociale e non siano usati per propagande di Partito».

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