Senigallia

Fondazione Città di Senigallia, Mangialardi: «Regione revochi nomina di Canafoglia»

L'ex sindaco della spiaggia di velluto chiede alla giunta Acquaroli un passo indietro sulla scelta del commissario straordinario: «E' la medesima persona che appena sei mesi fa si era dichiarata incapace di gestire la complessità di un ente strategico per la nostra città»

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi

SENIGALLIA – L’ex sindaco Maurizio Mangialardi chiede un passo indietro alla Regione circa il commissariamento della fondazione Città di Senigallia. La scelta è infatti ricaduta su Corrado Canafoglia, presidente dimissionario dopo appena sei mesi dalla sua nomina, per correggere la situazione economica e finanziaria dell’ente privato a finalità pubbliche che gestisce una residenza protetta per anziani e altri beni e proprietà.

«Chiediamo alla giunta regionale di approfondire il percorso messo in atto per la nomina del commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia. Credo che l’assessore Castelli, a cui spetta la competenza, saprà certamente cogliere l’enormità dell’errore compiuto, di cui sono persino disposto ad accettare la buona fede, procedendo di conseguenza alla revoca in autotutela della delibera di nomina dell’avvocato Canafoglia. Diversamente, vista l’inaudita gravità della decisione assunta dalla giunta, in cui si coglie peraltro anche una distorta applicazione della legge regionale, saremo costretti a depositare un nuovo atto ispettivo per far esprimere nel merito l’intera all’Assemblea legislativa delle Marche».

Corrado Canafoglia
Corrado Canafoglia

Il capogruppo regionale del Partito Democratico è intervenuto in consiglio regionale, durante la discussione sulla nomina del commissario straordinario della Fondazione Città di Senigallia, con parole molto decise: «La giunta regionale, non solo ha provveduto a nominare come commissario straordinario la medesima persona che appena sei mesi fa si era dichiarata incapace di gestire la complessità di un ente strategico per la nostra città e, in particolare per la popolazione anziana, ma soprattutto lo ha fatto sulla base di una relazione redatta da quello stesso presidente dimissionario, mai certificata da nessuno. Neppure dal consiglio comunale, che, grazie all’atteggiamento complice della giunta Olivetti, ha completamente eluso la questione».

Lo stesso Maurizio Mangialardi ha parlato di «obbrobrio istituzionale» appositamente «confezionato per compensare il devoto sostegno che il neo commissario offrì al presidente Acquaroli alle elezioni regionali del 2020, non venendo eletto. Non a caso, a differenza del presidente della Fondazione, per il quale era previsto solo il gettone di presenza, il commissario straordinario beneficerà di un incarico da oltre 20 mila euro, che ovviamente peserà sulle casse della Fondazione, ovvero sul Comune di Senigallia e sulle rette degli ospiti. Tuttavia, conosco Castelli e Acquaroli, e ripeto, sono assolutamente convinto della loro buona fede. Per questo sono sicuro che porranno immediatamente rimedio alla imbarazzante situazione venutasi a creare».

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