Senigallia

Fiume Misa, segnalazione alla Regione dopo le manutenzioni a Senigallia

Individuato, con i lavori svolti dall’Ats, un fattore che potrebbe aver giocato un ruolo importante nel 2014. Montesi, presidente di Confluenze: «La causa dell'esondazione è una strozzatura del corso d'acqua»

I lavori di pulizia e messa in sicurezza degli argini del fiume Misa, a Senigallia. Novembre 2021
I lavori di pulizia e messa in sicurezza degli argini del fiume Misa, a Senigallia. Novembre 2021

SENIGALLIA – Una sorta di imbuto in un tratto del fiume Misa potrebbe essere tra le concause che hanno favorito l’alluvione nel maggio 2014. Anzi, secondo Luciano Montesi, presidente dell’associazione Confluenze, è «evidente che la causa dell’esondazione è questa strozzatura strutturale del corso d’acqua» che arriva anche a sfiorare i 30 metri di differenza tra i diversi punti.

L’allarme è partito perché, con i recenti lavori di sfoltimento della vegetazione fluviale, si sono scoperte alcune fragilità del sistema fluviale senigalliese. Durante i lavori di manutenzione ordinaria effettuati dall’associazione temporanea di imprese (Ats) con capofila la cooperativa Undicesimaora e associazione Confluenze, assieme alle ditte Turchi e Guidi, entrambe le sponde del fiume Misa sono state liberate dai foltissimi canneti presenti. Ciò ha permesso di osservare direttamente le condizioni del fiume nel tratto in cui la piena ha distrutto l’argine, a Borgo Bicchia, nel 2014. 

«Molti in passato avevano avanzato sospetti o ipotesi sulle cause dell’alluvione ma adesso abbiamo potuto toccare con mano – spiega Montesi. Durante i lavori sono state effettuate misurazioni sulla sezione idraulica del fiume, partendo dal punto in cui l’argine destro è stato sfondato nel 2014. Sono state effettuate 5 misurazioni risalendo verso monte ad intervalli di circa 100 metri l’una dall’altra. Ebbene, nel punto in cui l’acqua è fuoriuscita la sezione è di 53 m, la successiva ancora di 53 m, la terza di 62 m, la quarta di 69 m, la quinta e ultima misurazione di 82 m. Ben 29 metri di differenza! Pur se fatte con strumenti imprecisi, ovviamente le misurazione vanno effettuate con strumentazioni professionali più precise, è evidente che la causa dell’esondazione è questa strozzatura strutturale del corso d’acqua».

Secondo Montesi, c’è un’ulteriore aggravante che riguarda la sponda sinistra, subito a valle del punto di rottura: anni fa è stata realizzata una specie di scogliera, a cui è stata aggiunta e depositata della terra, per rafforzare l’argine del fiume. Un intervento che «ha ulteriormente aggravato la strozzatura già presente». Da qui la segnalazione della criticità alla Regione Marche, responsabile per quanto riguarda la gestione del fiume e gli interventi sull’asta fluviale, con l’appello perché «intervenga quanto prima».

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