Senigallia

Fioritura di alghe in mare, la parola all’esperto

Il fenomeno, che si verifica tutto l'anno, interessa la spiaggia di velluto, ma anche il tratto di mare tra Marina di Montemarciano e Falconara. Il punto con Cecilia Maria Totti, del Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente (DiSVA) della Politecnica delle Marche

La colorazione rossastra dell'acqua
La colorazione rossastra dell'acqua

SENIGALLIA- Nelle ultime due settimane l’acqua del mare a Senigallia ha assunto una colorazione rossastra a causa della fioritura di alghe. Il fenomeno è visibile, a pochi metri dalla costa, in alcuni tratti di mare sia a levante che a ponente. Il personale dell’Asur, unitamente a quello della Capitaneria di Porto, ha effettuato i prelievi: il fenomeno non è nocivo per i bagnanti. Centropagina.it ha chiesto il parere di un’esperta.

L’ESPERTA RISPONDE

La dottoressa Totti

Cecilia Maria Totti è Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università Politecnica delle Marche dove coordina il Laboratorio di Botanica marina. In particolare si occupa di ecologia e tassonomia del fitoplancton, microfitobenthos e di alghe tossiche.

Totti, a cosa è dovuta la colorazione dell’acqua?
«Ogni tanto vediamo l’acqua del mare assumere colorazioni strane, marroni, verdi o rosse con varie sfumature (rosso mattone, rosso chiaro etc.). Questi fenomeni sono chiamate ‘maree colorate’ e sono dovuti alla intensa proliferazione (‘fioritura’) di alghe microscopiche che vivono in colonna d’acqua (fitoplancton). Il colore che vediamo dipende dal pigmento dominante della specie protagonista. Le alghe sono infatti organismi fotosintetici e contengono delle molecole che catturano l’energia luminosa (i pigmenti appunto) che poi trasferiscono alla clorofilla che è l’attrice principale della fotosintesi».

Può farci qualche esempio?
«In questi giorni nel litorale a nord di Ancona vediamo strisce d’acqua color rosso mattone. La specie responsabile si chiama Fibrocapsa japonica e appartiene alle rafidoficee. A maggio, invece c’è stata una estesissima marea verde dovuta a un’altra specie (Vicicitus globosus) appartenente alle dictiocoficee. Entrambe queste specie non sono tossiche per l’uomo (possono causare morie di pesci ma solo in condizioni di allevamento). Ad aprile, c’è stata una marea brunastra dovuta a una diatomea (Chaetoceros socialis) assolutamente non tossica. Altre volte abbiamo avuto colorazioni color rosso chiaro per la proliferazione di Noctiluca scintillans, una dinoflagellata non tossica che causa anche bioluminescenza notturna.
E a fine stagione (settembre) prolifera Ostreopsis ovata, una microalga bentonica tossica ormai nota a tutti, che ricopre il fondale con una patina brunastra».

Ogni quanto e perché si verificano tali fenomeni?
«Nelle acque costiere dell’Adriatico le fioriture algali si verificano tutto l’anno. Alcune hanno una cadenza stagionale, come quella invernale delle diatomee che è addirittura la più intensa di tutto l’anno, ma, dato il periodo, la gente non se ne accorge neanche. Altre si verificano in concomitanza di forti piogge, come accade in primavera e in autunno. In estate si osservano in genere i valori minimi. In questi ultimi anni tuttavia le irregolarità degli eventi climatici stanno interferendo non poco con quello che veniva considerato il ciclo medio del fitoplancton.

Se piove molto, i fiumi portano in mare acque arricchite dal dilavamento dei terreni agricoli e dagli scarichi urbani, ricche di nutrienti inorganici e organici e le alghe proliferano intensamente. Una fioritura può durare da pochi giorni a 1-2 mesi, a seconda dalle condizioni meteomarine e anche delle specie protagoniste».

Sono nocive per la salute?
«Le fioriture algali sono nocive alla salute solo se le specie protagoniste producono tossine. Altrimenti non lo sono. Anzi…Voglio spendere qualche parola ricordando l’importanza del fitoplancton: sono il primo anello della catena alimentare, rappresentano cibo per invertebrati e pesci, producono ossigeno che arricchisce l’acqua e l’atmosfera e la nostra esistenza su questa terra si deve in gran parte ad esse.

Alcune specie però producono tossine che possono arrivare all’uomo in vario modo: alcune tramite la catena alimentare (quando ci cibiamo di molluschi bivalvi o di pesci che hanno accumulato la tossina nei loro tessuti), altre attraverso l’aerosol (anche solo facendo una passeggiata sul lungomare), altre ancora per contatto diretto (causando dermatiti e congiuntiviti a chi fa il bagno). Le fioriture di questi giorni non sono nocive. Tutt’al più possono rendere sgradevole fare il bagno, ma solo per motivi estetici».

Quali sono le alghe nocive e come riconoscerle…
«Ce ne sono diverse specie. Per riconoscerle ci vuole un buon microscopio e un esperto».

Negli ultimi anni abbiamo assistito anche a un aumento di meduse, in alcuni casi anche di grosse dimensioni…
«Le proliferazioni di meduse sono comuni in tutto il Mediterraneo. Sono certamente fenomeni naturali ma il loro aumento sembra essere dovuto a uno squilibrio nella catena alimentare legato alla diminuzione dei grossi pesci predatori. Per approfondimenti consiglio di visitare il sito www.jellyrisk.eu e anche la pagina Facebook di Meteo Meduse».

Come deve comportarsi un bagnante di fronte ad una medusa?
«Osservarne l’eleganza e la bellezza a debita distanza…»

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