Senigallia

Eventi, costi troppo elevati per le piccole associazioni

Il primo cittadino di Senigallia, Maurizio Mangialardi, chiamato in causa dopo la soppressione della rassegna 'Poesie nel silenzio - Sapore di Mare'. Gli organizzatori hanno dovuto rinunciare a causa dei costo dei permessi, troppo esosi

SENIGALLIA- “Poesie nel silenzio – Sapore di Mare”, la tradizionale rassegna di poesie che per anni si è svolta davanti alla chiesa di Montedoro a Scapezzano e un anno fa si era trasferita nella piazzetta di Cesano, quest’anno non ci sarà. Gli organizzatori hanno dovuto rinunciare all’evento a causa dei costi.

«Nonostante gli sforzi degli amici della Foce capitanati da Marco Giardini sarà impossibile quest’anno, per una piccola associazione spendere mille euro per le spese burocratiche e la redazione dei piani di sicurezza – spiega Simone Tranquilli, tra gli organizzatori dell’evento – Tutto questo è assurdo, oserei dire surreale. La cultura, il divertimento, la socialità e la convivialità e tutto ciò che sono i microeventi o le piccole manifestazioni in pubblico stanno per essere azzerate dalle nuove normative sulla sicurezza che richiedono burocrazia bizantine e costi inaffrontabili. Senigallia rimarrà la città del CaterRaduno, del Summer Jamboree e X-Masters, tutto il resto sarà spazzato via se non si prenderanno provvedimenti per salvaguardare quelle piccole realtà associazionistiche che organizzano spettacoli ed eventi che rappresentano il tessuto culturale di una città come la nostra».

La rigidità dei controlli è dovuta ad una normativa nazionale: «So bene quanto sia importante per le nostre imprese organizzare piccole manifestazioni per poter essere competitive con altre località turistiche – spiega Mangialardi – non a caso, pur ponendo sempre il tema della sicurezza al di sopra di tutto, ho firmato all’inizio dell’estate un’ordinanza che rende possibile ai nostri operatori balneari organizzare piccoli eventi pubblici, derogando anche agli orari della musica che per tutta la stagione potrà essere diffusa fino all’una di notte, dalla domenica al giovedì, e fino alle ore 3 il sabato e il venerdì. Un piccolo provvedimento che però ha consentito a molti imprenditori di creare varie occasioni di festa, divertimento e socialità, anche, giusto per smontare una delle tante sciocche polemiche sorte negli ultimi giorni, organizzando grigliate in spiaggia, a patto di acquisire tutte le necessarie autorizzazioni».

Una normativa che penalizza sopratutto le associazioni, che, a differenza dei balneari non possono usufruire delle dieci deroghe, di cui due fissate dall’amministrazione per il 27 luglio, in occasione della Notte Bianca e per il 14 agosto: «Ovviamente – conclude Mangialardi – dispiace che altri siano costretti a rinunciare per problematiche burocratiche e, ancor di più, per i costi eccessivi. È un problema vero, che rischia di mettere in difficoltà molte attività. Tuttavia, è bene chiarire che sulla stretta riguardante le normative nazionali per l’organizzazione di eventi e iniziative cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni, non solo l’amministrazione comunale non può intervenire, ma è a sua volta chiamata ad adeguarsi, applicandone le disposizioni sul proprio territorio».

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