Senigallia

Emergenza Ucraina, continua la mobilitazione di tutta Senigallia

La raccolta di cibo, vestiti e medicinali si sposta sul lungomare, mentre proseguono le raccolte fondi di Caritas locale e Croce Rossa nazionale

Una parte degli aiuti per la popolazione dell'Ucraina raccolti a Senigallia
Una parte degli aiuti per la popolazione dell'Ucraina raccolti a Senigallia

SENIGALLIA – Continua la mobilitazione di un’intera città, così come in varie parti del mondo, per la popolazione dell’Ucraina che soffre sotto i colpi delle milizie russe. Dalla spiaggia di velluto non cessa la fornitura di materiali di ogni tipo: un primo camion di aiuti è già partito per dare supporto a chi non è ancora potuto uscire dai confini nazionali, mentre si moltiplicano le iniziative di sostegno.

La raccolta di cibo, medicinali, vestiti prosegue grazie all’encomiabile impegno dei volontari della comunità ucraina delle Marche. La sede di Senigallia si è trasferita dalla parrocchia di San Martino, in centro storico, alla chiesa S. Maria Goretti, sul lungomare Alighieri, n.124.

Nel frattempo anche la Diocesi senigalliese, con il suo “braccio operativo” che è la Caritas, si è attivata, in linea con quanto stanno mettendo in campo le altre Caritas regionali. In primis è stata attivata una raccolta fondi per attraverso la piattaforma locale “Ridiamo dignità”, con cui l’ente diocesano porta avanti progetti di sostegno alle persone in difficoltà. Finora è stata raggiunta una cifra di oltre nove mila euro, ma il conteggio è in costante crescita. In accordo con Prefettura e i servizi sociali dell’Unione dei Comuni – di cui la Caritas è partner nel progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) – si è avviata anche una mappatura di tutti gli alloggi e appartamenti che possono essere messi a disposizione delle persone che scappano dalla guerra. «È un’immane tragedia – ha detto il direttore Caritas di Senigallia Giovanni Bomprezzi – ma per fortuna registriamo tantissime disponibilità da parte di varie persone che si mettono in gioco sia come volontari, dedicando quindi il proprio tempo per portare assistenza, sia come disponibilità di abitazioni o sistemazioni».

Il vescovo di Senigallia Franco Manenti
Il vescovo di Senigallia Franco Manenti

Lo stesso vescovo Franco Manenti è intervenuto per ringraziare pubblicamente tutti coloro che si stanno mettendo in gioco e si impegnano in qualsiasi modo per alleviare le sofferenze di un intero popolo: «Vorrei esprimere la nostra vicinanza a chi sta subendo una guerra ingiusta che procura tanto dolore e morte, ma vorrei anche ringraziare tutti coloro che hanno espresso la propria solidarietà in tanti modi tramite offerte e disponibilità di appartamenti verso i profughi ucraini che verranno da noi. L’invito è a tenere aperto il proprio cuore».

Anche il comitato di Senigallia della Croce Rossa Italiana è impegnato per l’emergenza umanitaria. A livello cittadino, la Cri senigalliese ha attivato un’unità di crisi legata al ricongiungimento  familiare (Restoring Family Links) già operativa da qualche giorno presso la propria sala operativa locale (sol.senigallia@cri.it – mobile 348 405 0135). A livello nazionale, invece, fin dall’inizio dell’invasione, è stata lanciata la raccolta fondi per finanziare le attività a supporto della popolazione civile colpita dal conflitto. Fondi necessari per rispondere sia ai bisogni umanitari di chi è rimasto in Ucraina che dei profughi che cercano asilo oltre confine. I primi aiuti concreti sono già arrivati: tir carichi di derrate alimentari, coperte e trauma kit con farmaci generici, farmaci  chirurgici, post-traumatici e per il trattamento di malattie non trasmissibili.

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