Senigallia

Né per Volpini né per Olivetti: Potere al Popolo sembra aver deciso per la scheda bianca

Il candidato a sindaco per Senigallia di PaP non si schiera con alcuno dei due al ballottaggio e lascia libertà di scelta ai propri elettori

SENIGALLIA – Né Olivetti né Volpini riusciranno a ottenere l’approvazione del gruppo locale di Potere al Popolo. Lo ha comunicato il candidato a sindaco Alessandro Merli che in una nota ha ribadito il concetto di voler superare questo bipolarismo composto da una parte da chi ha in squadra anche dei nostalgici del fascismo, dall’altra da chi si rende corresponsabile di politiche di precarizzazione e privatizzazione.

In questi giorni che precedono il ballottaggio, i dibattito cittadini si sta schiacciando secondo PaP sul voto utile: utile al centrosinistra per sconfiggere l’avanzata di Salvini e Meloni, utile al centrodestra per ribaltare il governo che da decenni guida la città. Proprio al Pd viene rimproverato di chiedere oggi un voto quando fino a ieri «ha smantellato la sanità pubblica, ha applicato rigorosamente i diktat di macelleria sociale imposti dall’Unione Europea, precarizzando il mondo del lavoro e privatizzando i servizi essenziali, svendendo i territori e creando sacche di marginalità sociale».

«A chi ci chiede di “turarci il naso”, di riconoscere le differenze tra PD locale e nazionale, rispondiamo: quali differenze? Non sono state forse le giunte Spacca e Ceriscioli, di cui Volpini faceva parte come Presidente della IV Commissione Sanità, a chiudere 13 ospedali in 10 anni nelle Marche? Non è stato Volpini a dichiarare la necessità di continuare sul modello di sviluppo tracciato dalla Angeloni e da Mangialardi, un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento del lavoro stagionale per garantire profitti solo durante l’alta stagione, basato sui grandi eventi, sull’abbandono delle frazioni e sul disconoscimento dei piccoli commercianti in favore della Grande Distribuzione Organizzata? Non è stato forse Volpini a ricevere l’endorsement da parte di figure di spicco del PD nazionale come David Sassoli, Roberto Gualtieri e Piero Fassino? Ma quale discontinuità!» spiega Merli.

Dall’altro lato la coalizione di centrodestra che annovera al suo interno anche qualche personaggio nostalgico del fascismo. «Se il problema è che in un’eventuale amministrazione Olivetti sarà data l’agibilità ai fascisti in città, vogliamo darvi una brutta notizia: quell’agibilità ce l’avevano già! O ci siamo già dimenticati degli spazi pubblici concessi a Blocco Studentesco e CasaPound durante gli anni di amministrazione Mangialardi? Se fino ad oggi i fascisti a Senigallia hanno avuto vita difficile, il merito non è di certo da ricercare tra le fila del PD e della sinistra istituzionale, ma tra tutti quegli attivisti e quelle forze sociali che l’antifascismo lo praticano ogni giorno».

Insomma critiche a destra e a sinistra e la possibilità concreta di lasciare bianca la scheda elettorale. «Per questo al ballottaggio non daremo indicazione né per Volpini né per Olivetti, perché pensiamo che, pur cambiando i suonatori, la musica sarà sempre la stessa… non sarò di certo io a consigliarvi il disco!»

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