Senigallia

Cyberbullismo: da Senigallia parte il nuovo format per sensibilizzare i giovani

Assemblea legislativa delle Marche e istituto Panzini insieme per un progetto che parte dai ragazzi per parlare ai loro coetanei e agli attori della società educante

Presentato al Panzini di Senigallia il progetto #viteonline per contrastare il cyberbullismo tra i giovani
Presentato al Panzini di Senigallia il progetto #viteonline per contrastare il cyberbullismo tra i giovani

SENIGALLIA – Comunicare in maniera innovativa le conseguenze di bullismo. È lo scopo di #viteonline, il format ideato per parlare ai giovani di tematiche delicate e complesse come il cyberbullismo. La sperimentazione coinvolge il Consiglio Regionale delle Marche e l’Istituto Alberghiero “Panzini” di Senigallia, assieme al giornalista Luca Pagliari. Racconti, testimonianze, video e documentari saranno proposti il 18 ottobre prossimo a circa 200 studenti della scuola superiore senigalliese per una giornata all’insegna della sensibilizzazione sul tema più che mai attuale dell’emarginazione che si verifica a scuola e non solo tramite l’uso distorto delle nuove tecnologie.

Il format e l’incontro ruotano attorno alla storia di Alessia, in una ricostruzione che oscilla tra l’atteggiamento cinico di molti ragazzi – che non pensano alle conseguenze delle proprie azioni – la superstizione, il sentirsi superiori, la responsabilizzazione, l’uso consapevole delle tecnologie e le pari opportunità. Tutti aspetti che verranno narrati da Pagliari e mixati con una serie di filmati che vogliono andare oltre il buonismo e oltre gli ormai noti consigli degli esperti.

Alessia ha 15 anni. «Durante la prima e seconda media – ha ripercorso Pagliari – Alessia è stata al centro di un clamoroso e drammatico caso di cyberbullismo, partito da una banale colorazione dei capelli e sfociato in vere e proprie maldicenze sia a livello di superstizioni sia a sfondo sessuale. Nel giro di poche settimane una terribile diceria si allarga a tutte le scuole di Nuoro e oltre, grazie ai social network e alle nuove tecnologie. Con conseguenze devastanti: incubi, angoscia, crisi di pianto, attacchi di panico. La famiglia di Alessia le è stata sempre accanto reagendo con determinazione e coraggio, ma senza riuscire a rimuovere quelle cicatrici profonde».

Alla presentazione del format c’era anche il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche. «È un progetto importante – spiega Antonio Mastrovincenzo – perché parte da una testimonianza diretta di una ragazza vittima di cyberbullismo e perché si rivolge ai suoi pari, agli studenti, ai giovani. Come consiglio regionale, nell’agosto scorso ci siamo dotati di una legge su bullismo e cyberbullismo, di cui sono stato primo firmatario. Un risultato importante per le Marche – tra le prime regioni in Italia – frutto di un lungo ed articolato confronto condiviso con il mondo della scuola, le associazioni e i servizi sociosanitari, il Tribunale dei minori, l’ordine degli psicologi, la Polizia Postale. Il supporto alle vittime del bullismo deve essere forte e chiamare in causa quante più istituzioni possibile, come la scuola, favorendo il dialogo tra realtà diverse, perché il fenomeno possa emergere ed essere contrastato sempre di più da tutti gli attori della società».

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