Senigallia, aggressione al foro: lettera anonima accusa
Senigallia

Senigallia, violenta aggressione al foro: lettera anonima accusa quattro giovani

In aula la vittima ha ricostruito l'episodio, mentre gli imputati respingono le accuse di lesioni personali aggravate. Uno dei legali della difesa: «Scambio di persona»

Piazza del Foro Annonario

SENIGALLIA – Si è tenuta un’udienza ieri 19 maggio ad Ancona per chiarire le responsabilità di una violenta aggressione avvenuta più di tre anni fa al foro annonario di Senigallia. Vittima un 46enne del posto, colpito prima con una bottiglia e poi con calci e pugni fino a fargli perdere i sensi. In aula, davanti al giudice del tribunale dorico Tiziana Fancello, ha parlato il senigalliese che ha fornito una sua ricostruzione dei fatti per i quali sono imputati quattro ragazzi che allora avevano tra i 18 e 24 anni. Al centro della vicenda ci sono anche messaggi e una lettera anonima con cui vengono fatti i nomi dei presunti responsabili, che rigettano le accuse.

Il fatto aveva creato scalpore perché si inseriva in una scia di episodi violenti che funestavano il centro storico: giovani, minorenni, coppie, ma anche persone adulte venivano prima infastidite e poi aggredite, alcune solo verbalmente e magari impaurite, mentre in altre situazioni si era passati alle mani. E questo episodio aveva acceso i riflettori sulla movida violenta.

Al tribunale di Ancona è stata ricostruita la dinamica della violenta aggressione. A dare il via all’episodio ci sarebbe stato un banale episodio di un contatto mentre le persone camminavano, un urto accidentale a cui sarebbe seguita una discussione. Poco dopo la bottigliata in testa: la vittima ha riferito di essere stata colpita alle spalle e di aver poi perso i sensi. Ma mentre era a terra, sembra che i responsabili dell’aggressione non si siano fermati ma abbiano continuato a colpirlo con calci e pugni. 

I soccorsi, in particolare i carabinieri, erano stati avvertiti da alcuni avventori dei locali del foro, ma all’arrivo della pattuglia i responsabili se n’erano già andati. Alla fine la vittima aveva subito la frattura del naso, dello zigomo e un trauma cranico, con prognosi di oltre 30 giorni. All’inizio sembra che l’uomo, che ha ammesso di aver bevuto quella sera, non avesse riconosciuto alcun responsabile. In seguito è stata sporta denuncia nei confronti di un giovane e poi di altri tre, i cui nomi sarebbero venuti fuori nei giorni successivi grazie ad alcuni messagi e foto che gli sono state recapitate, indicando i presunti aggressori. Messaggi per cui non ha rivelato la fonte. Un’ulteriore messaggio, una lettera anonima, è stata invece recapitata ai carabinieri di Ostra, anche lì indicando alcuni nomi di chi avrebbe preso parte al pestaggio. Il luogo tenente che ha condotto le indagini è stato sentito ieri in aula.

L’uomo è rappresentato nel processo dall’avvocata Celine Canneto, mentre gli imputati – che respingono le accuse – sono difesi dai legali Roberto Paradisi, Raffaele Sebastianelli, Giuliano Natalucci e Marco Proietti Mosca. In particolare, spiega Paradisi, il suo assistito non solo non era a Senigallia quella sera, ma nemmeno conosce gli altri accusati. Anche il giovane difeso da Sebastianelli afferma di non essere stato al foro annonario nella sera dell’aggressione. Siamo rammaricati – ha detto il legale – ma qua ci dev’essere stato uno scambio di persona.

Prossima udienza il 12 giugno quando verranno ascoltati altri testimoni chiamati dalla Procura.