Senigallia

Covid e restrizioni, anche a Senigallia c’è malcontento tra gli imprenditori. Parola a Confartigianato

Le misure imposte dal governo non vanno giù ai titolari e gestori delle categorie coinvolte. La Confederazione degli artigiani chiede l'esenzione dei tributi per almeno un anno, e il Comune azzera il canone di occupazione del suolo pubblico

Immagine di repertorio

SENIGALLIA – «C’è grande disagio in giro, un generalizzato malcontento tra gli imprenditori non solo a Senigallia. E se all’inizio della pandemia, era comprensibile che anche il comportamento del governo potesse essere incerto perché nuovo a questo genere di situazione, oggi non possiamo più giustificarlo. Negli ultimi mesi non si è fatto ciò che si doveva fare per farsi trovare pronti a una seconda ondata di covid-19 e parlo, per esempio, dei trasporti pubblici». Sono le parole amareggiate di Giacomo Cicconi Massi, responsabile Confartigianato di Senigallia che prende in esame le norme anti covid contenute nel nuovo Dpcm del 24 ottobre e chiede al Comune di Senigallia l’esenzione totale di tutti i tributi comunali almeno fino al prossimo autunno.

La situazione generale di difficoltà rischia di riversarsi quasi solo sulle micro e piccole imprese locali – sulla ristorazione tanto per citare il più noto, ma anche su altri settori come quello sportivo, culturale e del benessere – con chiusure imposte nonostante gli sforzi fatti finora da esercenti, gestori e titolari per far fronte alle mutate condizioni normative. «Ormai è indiscutibile che si doveva fare molto di più per limitare questa seconda ondata e non farci trovare impreparati – afferma risoluto il segretario Confartigianato -. E invece eccoci qui, con una spaccatura tra il mondo delle imprese e la politica nazionale che non ha capito e non sta capendo il dilagante malcontento tra gli imprenditori. Quando anche il più mite degli esercenti di una piccola provincia sta pensando di scendere in piazza, capisci che la misura è colma. La gente è stanca di aspettare, servono obiettivi e strategie, servono punti di riferimento certi e non le solite promesse all’italiana che non si sa se verranno rispettate né quando».

Come se non bastasse, a soffiare sul fuoco delle proteste ci sono le incongruenze tra i vari provvedimenti presi a livello nazionale dal governo. «Non vanno chiuse indiscriminatamente tutte le attività, ma vanno sanzionati gli imprenditori che creano aggregazione, quelli che non rispettano le regole – afferma Cicconi Massi -. Per questo chiediamo da tempo più controlli e mirati. Perché non sono stati usati i privati del settore dei trasporti invece di far riempire autobus e treni come se non ci fosse alcuna pandemia in corso? Incongruenze che alimentano la rabbia e la protesta, finendo per favorire potenzialmente anche scontri sociali anche qui in cittadine di provincia. Perché chiudere tutto anche quando ci sono le condizioni per lavorare in sicurezza? È una misura senza logica che genera solo malcontento tra gli imprenditori».

Giacomo Cicconi Massi
Giacomo Cicconi Massi

Lo sfogo del segretario cittadino della Confartigianato attraversa diversi punti, tra cui anche quello dei tributi per le imprese. «Tutto è stato spostato ma non c’è stata alcuna eliminazione delle tasse o almeno una sospensione di un lungo periodo come un anno. Praticamente oggi gli imprenditori si ritrovano a pagare le tasse con i mancati fatturati e la situazione è per molti insostenibile. Senza contare che, in questo caos generalizzato, c’è il forte rischio che chi è in difficoltà venga avvicinato dalla criminalità organizzata: con 15 mila euro pronti subito, si riescono a intercettare gli imprenditori – spiega ancora Cicconi Massi – che non si ritroveranno davanti mesi floridi per il commercio o la ristorazione, come quelli estivi; andiamo incontro all’inverno, dove solitamente c’è un calo netto del fatturato».

Confartigianato Senigallia al prossimo tavolo economico in programma in Comune chiederà «l’esenzione totale di tutti i tributi comunali almeno fino al prossimo autunno. Siamo consapevoli che la crisi sanitaria ha la priorità e che senza salute non c’è economia. Siamo però altrettanto convinti che senza economia non c‘è vita. Ora attendiamo che il Governo Conte proceda rapidamente al ristoro promesso alle aziende e che quest’ultimo sia congruo e proporzionato alle effettive perdite. Le aziende stanno rimettendo giornalmente centinaia di euro».

Proprio dal Comune di Senigallia, con cui la Confartigianato e le varie associazioni di categoria hanno già aperto un tavolo di confronto per il sostegno alle imprese, arriva intanto un primo segnale: fino al 31 dicembre 2020 la giunta ha prolungato l’esenzione dal pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico in favore degli esercenti le attività di commercio al dettaglio in sede fissa, degli esercenti le attività artigianali, dei titolari dei posteggi di commercio in aree pubbliche nei mercati o di posteggi isolati, degli esercenti i mercati dei produttori agricoli e degli assegnatari di posteggi nei mercati. Un modo di ascoltare il malcontento tra gli imprenditori, «di andare incontro alle esigenze sociali, economiche, teatrali e sportive, il tutto nel rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del covid-19» si legge in una nota stampa dell’amministrazione comunale.

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