Senigallia

Covid hotel, ancora nessuna ufficialità sulla riapertura della struttura a Senigallia per le quarantene

Bomprezzi, direttore della Caritas: «Sarebbe la risposta più adeguata sia per il territorio che per la regione per gestire questo momento di emergenza, poi si valuterà se aprirne un secondo»

Il covid hotel di Senigallia nella foto di Gianluca Rossetti
Il covid hotel di Senigallia nella foto di Gianluca Rossetti (foto di maggio 2020)

SENIGALLIA – Quotidianamente arrivano alla Caritas senigalliese richieste per il Covid hotel, la struttura sul lungomare in cui sono state ospitate la scorsa primavera decine di persone in quarantena o isolamento. Ora che la curva dei contagi da Covid-19 si sta innalzando velocemente, l’idea di riaprirla sembrerebbe una risposta adeguata, non solo per il territorio locale ma per l’intera regione. Se non altro per fronteggiare l’emergenza in corso con la seconda ondata, ma non tutti sembrano pensarla così.

«La settimana scorsa ci sono stati contatti a più livelli – spiega il direttore della fondazione Caritas Senigallia Giovanni Bomprezzi -. Noi siamo disponibili e pronti anche subito a riaprire il Covid hotel, dopo aver sentito la disponibilità dei proprietari della struttura. Potremmo in poco tempo riprendere la formazione dei volontari, la gestione con le varie associazioni del territorio, insomma abbiamo il know how e saremmo operativi in pochissimo tempo».

Il nodo resta però l’onere economico dell’operazione: chi se ne dovrebbe far carico? In primavera c’era stata una grande risposta da parte della cittadinanza e di alcuni imprenditori del territorio che avevano donato ingenti risorse al comitato cittadino “Un aiuto per l’Ospedale di Senigallia” per questo e altri progetti in modo da alleggerire la pressione sul nosocomio cittadino. Ora però non ci sono state raccolte fondi che hanno permesso di racimolare varie decine di migliaia di euro come qualche mese fa e quindi l’unico ente che potrebbe farsi carico a livello finanziario di una tale strategia sembrerebbe essere la Regione Marche, ma ancora non c’è stato alcun contatto ufficiale. C’è stato invece l’incontro con il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, il quale si è proposto di fare da intermediario con palazzo Raffaello.

«E’ ovvio che se ci fossero soluzioni migliori del covid hotel, sarebbero le benvenute», spiega ancora Bomprezzi; anche perché, effettivamente, sembra essere troppo larga come risposta «per le esigenze della sola Senigallia e dei comuni limitrofi. Ma si potrebbe pensare di aprirne uno intanto, operativo per tutta la regione, e poi valutare se ci dovesse essere ancora bisogno di posti letto in cui passare in sicurezza la quarantena. Per la vallata Misa e Nevola sarebbe di certo una soluzione ideale».

Ma Bomprezzi va oltre: «Mi sentirei di suggerire che, nell’emergenza, dato che i contagi avvengono per lo più in famiglia dove è difficile rimanere distanti, si potrebbe agire velocemente con questa risposta e nel frattempo organizzarsi per altre soluzioni: forse, grazie al covid hotel, si allenterebbe l’aumento di contagi».

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