Senigallia

Coronavirus, Elisa al padre dottore a Senigallia: «Sono fiera di te. Che dolore non poter abbracciarti»

Elisa Ansuini, 22enne figlia del primario del reparto di rianimazione dell'ospedale cittadino, ringrazia il padre per il lavoro che svolge. E spera di poter tornare presto a vederlo sereno e a riempirlo di baci

Elisa Ansuini
Elisa e suo padre

SENIGALLIA – Lei si chiama Elisa Ansuini, ha 22 anni e frequenta Scienze Infermieristiche. Da suo padre, il dottor Andrea, primario del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Senigallia, ha ereditato la passione per la medicina.

Da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus, lei suo padre non può più abbracciarlo, il tempo che passa con lui è limitato: «È straziante vederlo entrare in casa e stare distanti un metro e lui ogni volta mi dice: “stai lontano il più possibile” – spiega Elisa –; io vorrei correre, saltargli addosso e riempirlo di baci come facevo una volta ma capisco e so la gravità della situazione, così indietreggio».

Elisa e i suoi familiari vivono sulla propria pelle, ogni giorno, ogni ora, la pericolosità di questo virus, una minaccia continua: «Mi mancano i suoi baci, i suoi abbracci, mi manca vederlo tranquillo, mi manca vederlo ridere e fare battute insieme – racconta la giovane -. Non lo nascondo, abbiamo tanta paura che da un momento all’altro ci chiami e ci dica di essere stato infettato, ma nello stesso tempo cerco di mostrarmi forte e positiva come lui mi ha sempre insegnato, anche se non nego che è molto difficile. Sono fiera di essere sua figlia e so che sta facendo il lavoro nel migliore dei modi e con il massimo delle sue forze, come ha sempre fatto. La divisa e i fatti dimostrano che è un formidabile anestesista, ma io posso garantire che sotto si nasconde anche uno straordinario papà».

Il dottor Ansuini torna tardi la sera e ringrazia la sua famiglia che lo aspetta per dargli un po’ di calore, sempre rispettando le distanze. Ma Elisa dice: «Sono io a doverlo ringraziare, e forse non lo ringrazio mai abbastanza, per il padre che è, per i valori e i principi che ci ha insegnato, per mettere la mia felicità insieme a quella di mia sorella e di mia madre sempre al primo posto».

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